Giovedì 19 Dicembre 2024
Fabio Lombardi
Fabio Lombardi
Economia

In pensione più tardi nel 2025? L’idea di Giorgetti

Il ministro: il governo sta studiando incentivi per ritardare l’uscita dal mondo del lavoro. E sui tagli ai ministeri: “O lo fanno loro o farò il il cattivo”. Obiettivo 3 miliardi di spending review. Conte (M5s) attacca: “Ma non dovevano cancellare la Fornero?”

Roma, 12 ottobre 2024 – Andare in pensione più tardi, almeno per chi lo vorrà. E’ quanto sta studiando il ministro Giorgetti insieme al Governo. 

In pensione più tardi

In sostanza il Governo starebbe studiando un meccanismo (non nuovo) di incentivi che permetterebbe vantaggi (guadagnare di più) per chi, nonostante abbia già raggiunto l’età pensionabile (67 anni indipendentemente dai contributi), voglia rimanere ancora al lavoro.

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Incentivi fiscali

Al governo "stiamo perfezionando quelli che sono gli incentivi di carattere fiscale a chi vuole rimanere sul luogo di lavoro. Questo risponde non semplicemente a un’esigenza di finanza pubblica, ma se vogliamo anche a quello che è anche il desiderio di realizzazione delle persone che ritengo di essere più utili a lavorare che ad andare in pensione", ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti intervenendo alla "Festa dell'ottimismo" del quotidiano Il Foglio.

Il problema professionalità

 "Lo dico anche con riferimento a determinate qualifiche che nel mondo pubblico cominciano a diventare assai difficili da rimpiazzare e da colmare, soprattutto quelle di carattere tecnico – ha proseguito –. Io credo che questo tipo di libertà sia qualcosa che va nell’interesse sia" dei singoli che del pubblico.

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Linea storica della Lega

"Questa è la linea storica della Lega su cui (il vicepremier e segretario Matteo) Salvini concorda e che fa riferimento alle vecchie misure adottate da Maroni all’epoca. Che ribadisco: vanno perfezionate e che, se diciamo accettate o condivise, porteranno anche a quello che è un'età media più elevata di pensionamento.

Tre su 10, l’esempio di Giorgetti

Certo, su 10 persone magari 7 ambiscono a tutti costi andare in pensione e 3 magari vogliono continuare a lavorare. E prendono uno stipendio che sicuramente è più alto della pensione e magari su quello stipendio lo Stato può accettare di rinunciare a dei contributi per dare una soddisfazione economica supplementare. Quindi – ha concluso – è un meccanismo che secondo me rimette la libertà personale ma nel beneficio collettivo".

Tagli ai ministeri: 3 miliardi di spending review

"Ho preannunciato a tutti i miei colleghi, bisogna fare sacrifici e rinunciare a qualche programma, magari totalmente inutile”. Dopodiché, “se non presenteranno proposte al ministro dell'Economia toccherà fare la parte del cattivo e provvederà lui”, ha detto Giogetti. “Tutti quanti chiedono, a volte puoi dire di sì, altre volte bisogna dire di no”. L’obiettivo di spending review a cui il governo punta per reperire fondi utili alla manovra è di 3 miliardi. 

Conte: “Il governo in luna di miele con Monti e Fornero”

Non mancano gli appunti delle opposizioni in tema di manovra e pensioni. “Il governo Meloni parte per la luna di miele con Monti e Fornero, mentre manda i giovani sul Titanic – commenta il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte – L`ultima proposta del ministro dell`Economia Giorgetti sono 'incentivi ai lavoratori per non andare in pensione', con l`ipotesi che lo Stato rinunci a una parte dei contributi. Ma non dovevano cancellare la 'Fornero' e mandare le persone in pensione anticipata? Macché! Ora propongono loro il 'fine lavoro mai'. E a chi è in pensione tagliano le rivalutazioni in un momento di gravi rincari e carovita mentre ai nostri ragazzi sbattono in faccia la porta d`ingresso al mercato del lavoro. Che disastro".