Roma, 29 giugno 2023 - Che si tratti di un errore, di un malinteso o di un eccesso di zelo di qualche anonimo dirigente dell’Inps, una cosa è certa: ai sindacalisti della Cgil appare sospetto che sui cedolini delle pensioni di luglio la voce relativa alla cosiddetta quattordicesima mensilità sia stata sostituita, per un numero di destinatari al momento imprecisato, dalla voce “aumento pensioni basse 2023”, quando si tratta degli stessi importi e delle stesse somme.
Le verifiche sui cedolini
"Dalla verifica effettuata su alcuni cedolini delle pensioni del mese di luglio - denunciano dallo Spi-Cgil - si evince che l’erogazione della quattordicesima mensilità, frutto di un’importante conquista del sindacato risalente ormai al 2007 e ulteriormente allargata nel 2016, viene indicata sotto la voce ‘aumento pensioni basse 2023’”.
Il messaggio
Il risultato, secondo il j’accuse, è che "passerebbe così il messaggio che dietro quelle somme ci sia una decisione del governo in favore delle pensionate e dei pensionati italiani e che possa trattarsi di un aumento che verrà garantito mensilmente”.
Quattordicesima e aumenti
Il problema che può ingenerare confusione e creare il caso nasce dalla concomitanza, nel mese di luglio, dell’erogazione degli aumenti (con arretrati) delle pensioni minime, decisi dal governo nella manovra per l’anno in corso, e che oscillano tra gli 8 e i 36 euro mensili (per gli infra e gli over 75enni), e dell’erogazione della quattordicesima che esiste da anni e che non coincide con gli incrementi indicati per le minime.
Le pensioni basse
Le platee dei destinatari dei due bonus possono coincidere, ma possono anche non coincidere e, comunque sia, si tratta di somme differenti e non sovrapponibili. La dicitura presente sui cedolini incriminati, però, lascerebbe aperta la porta a confusioni e strumentalizzazioni.
L'attacco della Cgil
Da qui l’attacco dei dirigenti sindacali della Cgil. "L’aumento previsto per le pensioni basse e definito in legge di bilancio ammonterà, infatti – commentano Ivan Pedretti, segretario generale dei pensionati della Cgil e Tania Scacchetti, segretaria nazionale con delega alla previdenza - a meno di una decina di euro, cifre decisamente inferiori a quelle della quattordicesima mensilità. Se siamo di fronte a un errore grave dell’istituto di previdenza – incalzano dallo Spi Cgil - ci aspettiamo un chiarimento immediato. Se invece fosse un fatto voluto, con l’intento di distorcere la realtà, allora si tratterebbe di un atto politicamente inaccettabile. Ricordiamo che il nostro sindacato chiede a questo governo di aumentare la platea dei destinatari della quattordicesima. I pensionati italiani hanno bisogno di sostegno concreto al loro reddito, non delle ennesime bugie”.