Martedì 5 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Pensioni: il pasticcio dei cedolini, l'Inps ammette l'errore e corre ai ripari

Anche se dall’Istituto fanno sapere che si è trattato di un errore relativo a una platea marginale di destinatari

Pensioni, Inps (Ansa)

Pensioni, Inps (Ansa)

Roma, 30 giugno 2023 - L’Inps fa marcia indietro sui cedolini della discordia, ma non spiega come sia stato possibile quello che definisce errore. E, dunque, non si capisce se si sia trattato di un eccesso di zelo o di un vero errore né indica che cosa intende fare per individuare i responsabili.

Fatto sta che anche i vertici dell’Istituto sono costretti a ammettere che qualcosa nei cedolini delle pensioni di luglio non ha funzionato. Anche se fanno sapere che si è trattato di un errore relativo a una platea marginale di destinatari.

"I pensionati che nel mese di luglio 2023 percepiranno la cosiddetta quattordicesima mensilità e l’incremento della pensione uguale o inferiore al trattamento minimo - spiegano - possono consultare il loro cedolino in cui sono identificate in modo separato le due voci”.

Dunque, "si precisa - insistono - che nei cedolini le due somme sono ora identificate rispettivamente come QUATTORDICESIMA - LEGGE 3 AGOSTO 2007, N.127) – CREDITO ANNO 2023, e INCREMENTO LEGGE 197/2022. A ognuna delle voci corrisponde una nota illustrativa riportata in coda al cedolino stesso. La dicitura “aumento pensioni basse 2023”, erroneamente riportata per una ridotta platea di pensionati, è stata cambiata al fine di semplificare la lettura dei diversi importi specifici".

All’origine del caso la denuncia dei sindacalisti dello Spi-Cgil: "Dalla verifica effettuata su alcuni cedolini delle pensioni del mese di luglio - denunciano dallo Spi-Cgil - si evince che l’erogazione della quattordicesima mensilità, frutto di un’importante conquista del sindacato risalente ormai al 2007 e ulteriormente allargata nel 2016, viene indicata sotto la voce ‘aumento pensioni basse 2023’”.

Il risultato, secondo il j’accuse, è che "passerebbe così il messaggio che dietro quelle somme ci sia una decisione del governo in favore delle pensionate e dei pensionati italiani e che possa trattarsi di un aumento che verrà garantito mensilmente”.

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Il problema che può ingenerare confusione e creare il caso nasce dalla concomitanza, nel mese di luglio, dell’erogazione degli aumenti (con arretrati) delle pensioni minime, decisi dal governo nella manovra per l’anno in corso, e che oscillano tra gli 8 e i 36 euro mensili (per gli infra e gli over 75enni), e dell’erogazione della quattordicesima che esiste da anni e che non coincide con gli incrementi indicati per le minime.

Le platee dei destinatari dei due bonus possono coincidere, ma possono anche non coincidere e, comunque sia, si tratta di somme differenti e non sovrapponibili. La dicitura presente sui cedolini incriminati, però, lascerebbe aperta la porta a confusioni e strumentalizzazioni.

Dall’Inps si puntualizza che "tali specifiche erano state già comunicate agli aventi diritto sia con SMS su cellulare, sia con notifica sulla sezione MyInps del sito www.inps.it, sia via mail. Si ricorda che l’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS è riconosciuto con decorrenza 1°gennaio 2023 fino a dicembre 2024. La somma aggiuntiva, c.d. quattordicesima, invece, è erogata con la mensilità di luglio 2023 ed è effettuata d’ufficio per i soggetti per i quali nelle banche dati dell’Istituto sono disponibili i dati reddituali utili per effettuare la lavorazione. A coloro che perfezionano il requisito anagrafico richiesto dal 1° agosto 2023 (pensioni gestite nei sistemi integrati) o dal 1° luglio 2023 (pensioni gestite nei sistemi della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2023, e ai soggetti divenuti titolari di pensione nel corso del 2023, che rientrino nei limiti anagrafici e reddituali normativamente previsti, la quattordicesima sarà, come di consueto, attribuita d’ufficio con la rata di dicembre 2023”.