Roma, 19 settembre 2023 – Opzione donna con meno vincoli dovrebbe fare il paio con la previsione di un’Ape sociale specifica per le donne, con la riduzione dell’età di accesso a 61-62 anni. E’ questo il pacchetto previdenza-rosa al quale sta lavorando il governo in vista della legge di Bilancio per il prossimo anno.
Le novità
Le due novità in gioco sono da definire nei dettagli e nei costi, con le relative coperture, ma al Ministero del Lavoro e a quello dell’Economia i tecnici stanno mettendo a punto una soluzione che possa sostenere una maggiore possibilità in uscita per le lavoratrici.
Ape sociale donna agevolata
In primo piano, dunque, torna l’ipotesi di una sorta di Ape sociale agevolata per le donne con la possibilità di ricevere l'indennità di accompagnamento verso la pensione a partire dai 61/62 anni invece dei 63 previsti attualmente.
I requisiti
Si valuta anche l'introduzione di un ulteriore vantaggio nella contribuzione per accedere alla misura in favore delle donne con una situazione di disagio:
- licenziate
- con invalidità almeno al 74%
- caregiver
- impegnate in lavori gravosi
Uno anno di “sconto” per ogni figlio
Il risultato sarebbe quella di favorire l’anticipo del pensionamento, un anticipo che si sommerebbe al bonus già previsto e che contempla lo sconto di un anno per ogni figlio, possibile fino a un massimo di due anni.
Opzione donna senza vincolo dei figli
Ma il pacchetto donna non si dovrebbe fermare a questa novità. Si delinea una possibile estensione di Opzione Donna, con l’eliminazione del vincolo dei figli.
I nuovi requisiti per Opzione Donna
Dunque, a questo punto dell’opera, il fronte della previdenza dovrebbe vedere anche la fissazione della soglia di accesso a 58 anni (e non 60), a prescindere dal numero dei figli delle lavoratrici. Ma resterebbe la limitazione legata alle categorie:
- caregiver
- invalide al 74 per cento
- licenziate
- occupate in imprese in crisi
Il taglio dell’assegno pensionistico
Il rovescio della medaglia sarebbe, però, sempre costituito dal calcolo contributivo della prestazione, con la conseguenza del taglio del 20 per cento dell’assegno.
Conferma di Quota 103
A completare il quadro per il 2024 la conferma degli altri interventi per l’uscita anticipata verso la pensione operativi anche quest’anno, a partire da Quota 103 e dal canale agevolato per i lavoratori precoci.
Il sottosegretario Freni
A confermare l’impianto, del resto, è stato lo stesso sottosegretario all’Economia, Federico Freni, a Qn: "Mi sento però di poter rassicurare sul fatto che gli interventi in vigore, a partire da quota 103, saranno confermati. Sicuramente ci sarà un'attenzione alle donne: non è escluso un intervento su Opzione donna, a tutela delle lavoratrici che usufruiscono di questo canale per l'uscita anticipata”. Parole che fanno da pendant a quelle di Claudio Durigon, l’altro sottosegretario leghista al Lavoro, che gestisce il dossier.
Il pacchetto previdenza
Il pacchetto previdenza della manovra per il 2024, insomma, si va componendo pezzo dopo pezzo. E, semmai, si tratterà di vedere se le coperture per l’intero capitolo non verranno trovate attraverso una stretta ulteriore (rispetto a quella dello scorso anno) sulle rivalutazioni delle rendite più elevate. Anche per finanziare il riscatto incentivato della laurea per i giovani.