Mercoledì 21 Agosto 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Pensioni anticipate 2025, quando conviene Quota 41 e a chi

La soluzione, che prescinde dall’età anagrafica ed è sostenuta dalla Lega, potrebbe essere più svantaggiosa del modello previsto dalla riforma Fornero che non comporta alcun taglio dell’assegno

Quota 41 conviene davvero? Ecco a chi

Quota 41 conviene davvero? Ecco a chi

Roma, 21 agosto 2024 – Quota 41, la soluzione di anticipo della pensione sostenuta a spada tratta dalla Lega, potrebbe non essere così conveniente come appare a prima vista per coloro che matureranno i requisiti nel 2025. Con la conseguenza che, a conti fatti, a utilizzarla realmente, come è accaduto per Quota 103 quest’anno, potrebbero essere relativamente in pochi. 

Per rendersi conto della convenienza o no del meccanismo vale la pena partire dai requisiti richiesti e dagli effetti che produce sull’importo della pensione che si ottiene: l’opzione prevede il pensionamento con 41 anni di contributi a prescindere dall’età al posto dell’attuale Quota 103 (che richiede 41 anni di attività e 62 di età). Ma l’opzione prevede anche che chi vuole utilizzare questa via deve accettare il correttivo del calcolo tutto contributivo dell’assegno, con un taglio del 15-20 per cento.

Il punto è che il sistema previdenziale originato dalla riforma Fornero contempla anche la cosiddetta pensione anticipata che si può ottenere, per le donne, con 41 anni e dieci mesi o, per gli uomini, con 42 anni e dieci mesi. In queste ipotesi non scatta nessuna penalizzazione: la prestazione sarà calcolata con il metodo misto, retributivo e contributivo, e, dunque, senza tagli dell’assegno. Nel caso di una lavoratrice, dunque, una volta arrivata a 41 anni di contributi, basta attendere altri dieci mesi per incassare la pensione piena. Ma anche nel caso di un lavoratore, la meta non è così lontana: basta aspettare o rimanere al lavoro un anno e dieci mesi in più.

Il risultato, dunque, è che Quota 41 si rivela utile in caso di disoccupazione o di circostanze specifiche che comportino l’esigenza di lasciare il lavoro tempestivamente. Negli altri casi rischia di essere penalizzante in modo eccessivo rispetto a un anticipo di fatto breve. Tanto più che la non convenienza potrebbe diventare anche più rilevante se, come sembra, lo strumento dovrebbe comportare anche il divieto di cumulo oltre i 5 mila euro l’anno, perché, al contrario, nella pensione anticipata modello Fornero non è previsto.