Giovedì 14 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Dipendenti pubblici, le regole per il pensionamento d'ufficio

Il governo sta pensando di modificare le attuali norme per permettere agli addetti della pubblica amministrazione di restare più a lungo al lavoro

Pensioni, una sede dell'Inps (Ansa)

Pensioni, una sede dell'Inps (Ansa)

Roma, 8 settembre 2024 – L’ipotesi di permettere ai dipendenti pubblici di restare al lavoro anche dopo il raggiungimento dei requisiti richiesti per la pensione deriva dal progetto di superare le attuali regole che, a differenza del settore privato, fanno si che le Pubbliche amministrazioni facciano scattare la tagliola del pensionamento d’ufficio una volta raggiunti i 65 anni (con gli annessi anni di contributi richiesti). Ebbene, queste regole sono apparse, anche come accezione a quelle della riforma Fornero, nel biennio 2013-2014, durante i governi Letta e Renzi. Con due provvedimenti sono state limitate le possibilità di continuare a lavorare nella Pa, abolendo il cosiddetto trattenimento in servizio (che permetteva di restare al lavoro per altri due anni dopo l’età pensionabile) e prevedendo che la Pa potesse pensionare d’ufficio coloro che raggiungessero la massima anzianità contributiva (cioè 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) e fissando il criterio che il limite ordinamentale per l’attività pubblica fosse a 65 anni di età, salvo che il lavoratore non avesse maturato il diritto alla pensione.

Traendo le somme, dunque, a oggi la Pa devono mandare in pensione d’ufficio a 65 anni coloro che hanno maturato un qualsiasi diritto alla pensione: in concreto coloro che a 65 anni hanno un livello di contributi come indicato in precedenza. Se si hanno 65 anni, ma non le altre condizioni relative ai contributi, si può rimanere oltre i 65 anni, fino a 67 anni, quando scatta la tagliola dell’età pensionabile. Salvo che il lavoratore non abbia raggiunto la soglia minima dei 20 anni di contributi: in tale circostanza, si potrà rimanere fino a 71 anni per arrivare a 20 anni di versamenti.

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Regole specifiche valgono per le forze di polizia e per determinate categorie di dipendenti pubblici. La risoluzione d'ufficio arriva al compimento del 70° anno di età per i magistrati, gli avvocati e procuratori dello Stato, i professori universitari perché il limite di permanenza in servizio è più alto di 5 anni rispetto alla generalità degli altri dipendenti pubblici. Un caso ulteriore è quello dei medici e degli infermieri, che hanno a loro volta altri limiti.