Giovedì 22 Agosto 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Pensione di reversibilità e coppie gay: il caso che può rivoluzionare le norme in Italia

Attualmente il convivente del defunto (all’infuori dell’unione civile) e l’eventuale figlio nato da maternità surrogata non hanno diritti. Ma di recente la Corte di Appello di Milano ha stabilito che ci deve essere un “trattamento omogeneo a quello di una coppia coniugata”. La decisione definitiva sulla singola vicenda spetta alla Cassazione ma la questione potrebbe arrivare alla Corte Costituzionale

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Coppia gay: la Cassazione deciderà sulla pensione di reversibilità

Roma, 22 agosto 2024 – Il nodo della spettanza della pensione di reversibilità al partner convivente in una coppia gay al di fuori di un’unione civile o ai figli di coppie gay è a una svolta decisiva sul piano giurisdizionale, se non su quello legislativo. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha rimesso la controversia alle Sezioni Unite della suprema Corte, con l’obiettivo di arrivare a sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Consulta. Le attuali norme, infatti, vietano di riconoscere la pensione di reversibilità al partner superstite che abbia convissuto prima dell'unione civile e ai figli delle coppie gay nati con la maternità surrogata. E, dunque, toccherà, con tutta probabilità, ai giudici costituzionali esprimersi su due questioni rilevanti che riguardano insieme la previdenza e i diritti civili. Ma, per rendersi conto della portata della posta in gioco, vale la pena ricostruire il caso. 

Il caso nasce dalla vicenda di una coppia di uomini. I due, legati da una stabile convivenza, avevano avuto un bambino, nato negli Stati uniti nel 2010 con la fecondazione assistita, e registrato in Italia come figlio del solo genitore biologico. La sentenza americana che certificava la paternità anche del genitore di elezione era stata trascritta in Italia nel 2017, dopo che nel 2015 lo stesso genitore era morto. A quel punto il genitore sopravvissuto ha avviato un contenzioso con l’Inps per vedere riconosciuta la pensione di reversibilità per lui e per il figlio. In primo grado, il Tribunale ha bocciato la doppia richiesta, in un caso perché la convivenza c’era stata prima della legge italiana sulle unioni civili (2016) e nell’altro perché in Italia è vietata la maternità surrogata. In sede di appello, però, la decisione è stata rovesciata: la Corte di Appello di Milano ha riconosciuto in favore dei componenti della coppia omosessuale “il diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato alla coppia coniugata”. Con il corollario della condanna dell’Inps a pagare gli arretrati. Ma l’Istituto di previdenza ha reagito ricorrendo in Cassazione. Fino a arrivare alle Sezioni riunite. Nell’ordinanza della Corte si mette in rilievo come le vicende sono tali da riproporsi in moltissimi casi, con riferimento a norme di “capitale importanza, che toccano la disciplina intertemporale dettata dalla legge n. 76 del 2016, i corollari delle pronunce rese da questa Corte a sezioni unite sulla tutela dei figli nati da maternità surrogata - si legge nell'ordinanza - e la stessa latitudine della tutela antidiscriminatoria, nelle sue interrelazioni con l'attuazione della legge”. Il risultato sarà verosimilmente quello di sollevare la questione davanti alla Corte costituzionale per garantire una tutela di sistema e non frazionata “nel settore della previdenza pubblica che chiama in causa imperiose esigenze di certezza e di prevedibilità e impone di salvaguardare anche la sostenibilità del sistema complessivamente inteso”.