Roma, 26 agosto 2024 – I tempi per andare in pensione anticipata solo sulla base dei contributi versati potrebbero allungarsi. Da alcuni prime indiscrezioni che trapelano dalla legge di Bilancio 2025 emerge l'ipotesi di introdurre un allungamento delle finestre per l'accesso alla pensione anticipata, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne), che al momento sono ferme a tre mesi. Da quest'anno sono state allungate le finestre per Quota 103 da 3 a 7 mesi per il privato e da 6 a 9 per il pubblico. Per l'anno prossimo sarebbe in atto una discussione sull'allungamento delle finestre per le anticipate da 3 a 6-7 mesi, indipendentemente dall'età.
Se l'ipotesi venisse confermata in fase di approvazione definitiva della manovra, l'aumento delle finestre porterebbe all'uscita dal lavoro dopo 43 anni e 4 mesi – o addirittura a 43 anni e 5 mesi nel caso di allungamento della finestra a 7 mesi – per gli uomini e dopo 42 anni e 4 mesi per le donne. In questo caso si ripristinerebbe l'equilibrio con il canale di Quota 103 (62 anni di età e 41 contributi) diventato non solo più difficilmente raggiungibile con l'allungamento delle finestre ma anche meno conveniente con l'imposizione del metodo di ricalcolo contributivo che per molti significa una riduzione a regime dell'assegno pensionistico.
Appare invece remota, ma non esclusa del tutto, l’ipotesi che venga attuata anche per le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi, indipendentemente dall'età, la possibile introduzione del metodo di calcolo contributivo da applicare su tutti i contributi versati. Questo intervento comporterebbe un risparmio significativo ma sarebbe difficilmente accettabile dall'attuale maggioranza oltre che dai sindacati.