Lunedì 29 Luglio 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Pensione anticipata, requisiti bloccati fino al 2028: cosa succederà dopo

Dall’1 gennaio 2029 scatterà l’incremento di un mese: gli uomini potranno lasciare il lavoro con 42 anni e 11 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 11 mesi

Inps

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Roma, 29 luglio 2024 – Come per la pensione di vecchiaia, anche per quella cosiddetta anticipata, che è basata “solo” sui contributi e non sull’età anagrafica, non scatteranno aumenti dei requisiti richiesti fino all’inizio del 2029. L’adeguamento alla speranza di vita, rimasto bloccato dal 2019 e successivamente negli anni della pandemia, continuerà a rimanere fermo anche nel futuro prossimo, almeno per un altro quadriennio. E, dunque, fino alla fine del 2028 uomini e donne potranno lasciare il lavoro, a prescindere dall’età anagrafica, rispettivamente con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva e 41 anni e 10 mesi: si mantiene la differenza tra i due sessi che, al contrario, non vale più per la pensione di vecchiaia.

Lo stop del nesso tra requisiti e speranza di vita, in effetti, deriva innanzitutto da una norma della legge di Bilancio per il 2029 che ha stabilito come gli adeguamenti all’aspettativa di vita sono stati sospesi fino al 31 dicembre 2026 quando, salvo nuovi interventi normativi, il requisito contributivo avrebbe dovuto continuare a crescere per il ripristino del meccanismo. Ma a quel punto, a mantenere fermi gli incrementi, arriverà in soccorso l’andamento della speranza di vita come indicato nelle tabelle dell’Istat utilizzate nel cosiddetto scenario demografico ISTAT mediano (base 2022) ripreso dalla Ragioneria generale dello Stato. Il ritmo di crescita o, meglio, lo stop alla crescita è fissato nero su bianco nella Nota di Aggiornamento al Rapporto n. 24 “Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario” elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato.

Il risultato finale è quello indicato all’inizio: fino al 2028 resteranno fermi i requisiti indicati. Dal primo gennaio 2029, al contrario, scatterà l’incremento di un mese e si arriverà a 42 anni e 11 mesi per gli uomini e a 41 anni e 11 mesi per le donne. Rispetto alla pensione di vecchiaia va segnalato, però, che la pensione anticipata non scatta dal mese successivo alla maturazione dei requisiti, ma dopo un determinato periodo di tempo (la “finestra”). Dal 2019 è stata reintrodotta per la pensione anticipata una “finestra” trimestrale: tradotto in pratica, questo vuole dire che per conquistare il primo assegno ai requisiti indicati vanno sommati altri tre mesi.