Roma, 15 dicembre 2023 – Un’ottima cena con panorama mozzafiato. Chi l’ha detto che deve valere solo per i tramonti sul mare? Il prossimo passo della buona cucina potrebbe essere con vista sulla galassia e in quest’ottica Barilla promette i metterci del suo. Tre chili di fusilli, tanto per essere pragmatici. Sono quelli che la nota azienda emiliana aggiungerà alla dotazione della capsula spaziale in procinto di lasciare il pianeta terra a gennaio nell’ambito della missione Ax-3 della quale farà parte anche il colonnello dell’aeronautica militare Walter Villadei. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Barilla e il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste, l’Aeronautica Militare e Axiom Space per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco.
Esperimenti spaziali
Nel corso della missione, Barilla coinvolgerà alcuni membri dell’equipaggio nello svolgimento di test sensoriali, per meglio comprendere i bisogni legati all’alimentazione degli astronauti in condizioni estreme. In assenza di gravità, infatti, l’esperienza del cibo e la percezione dei sapori sono molto diversi. Barilla vuole ‘sfidare’ questo ambiente unico con la sua pasta, un prodotto alimentare dall’elevato valore nutrizionale ed energetico. E, soprattutto, buono e amato da tutti. "Produciamo pasta da più di 140 anni – ha commentato Paolo Barilla, vicepresidente del gruppo –. Un prodotto che ha radici in un passato molto lontano ed è un emblema della cucina italiana nel mondo. Essere parte di questa missione spaziale ci riempie d’orgoglio e ci permette di esplorare una nuova frontiera dell’alimentazione dando agli astronauti la sensazione di sentirsi un po’ a casa”.
Nutrimento in assenza di gravità
Gli astronauti preparano e consumano cibo come tutti, ma l’ambiente in cui compiono queste operazioni in assenza di gravità è tale per cui una routine quotidiana ‘terrestre’ si trasforma in una sfida tecnologica di grande portata. Attività quotidiane, che coi piedi bene ancorati al pavimento sono scontate, nello spazio diventano vere e proprie missioni che richiedono una pianificazione e una preparazione meticolose. Spesso per esempio la preparazione del cibo comporta, non tanto la cottura, quanto piuttosto la reidratazione o il riscaldamento di prodotti già pronti all’uso nei dispositivi presenti nella stazione spaziale. Anche la pasta si deve adattare a queste necessità. Bollirla in microgravità non è infatti possibile. Per questo, la pasta che Barilla invierà nello spazio sarà già cotta e pronta per essere riscaldata e gustata. Il team Ricerca e Sviluppo di Barilla ha lavorato per garantire che la ricetta fatta di pasta, olio extravergine di oliva e sale marino, rappresenti l’esperienza di bontà italiana e garantisca la tenuta al dente fin da prima del countdown.
"Grazie alla nostra tradizione ed esperienza – ha aggiunto Cristina Gallina, direttrice del centro di scoperta globale Barilla – siamo riusciti a realizzare un fusillo che possa essere precotto e stabilizzato senza perdere il buono che da sempre portiamo nelle tavole di tutto il mondo. Il processo è stato messo a punto con cura per garantire che la pasta rimanga consistente e opponga quella piacevole resistenza al morso, che in tutto il mondo rappresenta l’apice dell’esperienza di un buon piatto di pasta. Il prodotto è stato trattato unicamente con il calore, in modo che possa essere sicuro anche conservandolo a lungo a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di conservanti o additivi. La nostra pasta condita con olio extravergine di oliva e sale marino è il prodotto più vicino alla tradizione che oggi possiamo portare nello spazio. Per dare nutrimento e piacere agli astronauti italiani e di tutto il mondo”.