Domenica 23 Febbraio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Parchi divertimento da record: sfiorati i 20 milioni di ospiti

Nel 2023, anno da primato per il settore, sono stati fatturati 348 milioni di euro

Parchi divertimento

Parchi divertimento

La pandemia da Covid-19 aveva messo in ginocchio l’intero comparto, costretto a chiusure forzate e a fatturati azzerati. E’ dunque inutile il confronto con quegli anni, per capire la portata della crescita dei parchi giochi in Italia. Più utile invece è confrontare i dati del 2023 con quelli precedenti alla pandemia. Anche in questo caso, i risultati sono eccezionali, con una crescita che riguarda praticamente ogni voce, dai biglietti venduti al fatturato totale, alle vendite di accessori. Una realtà dunque vivida e in espansione, come confermato dall’ultimo Rapporto Siae.

I dati del Rapporto Siae 2023

E’ stato un 2023 da record per le circa 250 strutture presenti in Italia, fra parchi a tema, parchi avventura e acquatici. Il comparto, rappresentato dall’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo Confindustria, ha visto un fatturato di vendita dei biglietti pari a 348 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. Sale anche il numero delle presenze, +6,4%, con un totale di 19,6 milioni di ospiti. Anche la spesa media è cresciuta del 4,2% rispetto al 2022. A contribuire a questo successo è stato, fra gli altri, il numero di giorni di apertura, +14%. Il 64% delle visite avviene nei mesi estivi, con agosto che da solo fa registrare il 27% del totale. Le strutture del Nord Italia hanno trainato l’intero comparto, registrando 270 milioni di euro di fatturato, col Veneto che da solo registra un quarto delle presenze complessive, e 143 milioni di euro di incassi. Chiudono il podio l’Emilia Romagna e la Lombardia. Bene anche il Lazio, cresciuto del 30% rispetto al 2022, e capace di registrare circa il 13,8% del valore nazionale. Il Sud e le Isole mantengono all’incirca la stessa performance dell'anno precedente, e costituiscono rispettivamente l’8,8% e il 5,4% del totale.

Il pensiero di Crisanti e Pareschi

«I dati fotografano un comparto particolarmente reattivo, composto da aziende e imprenditori che hanno scelto di investire, nonostante la crisi di liquidità dovuta alle chiusure del biennio 20/21 - afferma Maurizio Crisanti, segretario nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani. Attrazioni innovative, servizi aggiuntivi e, in alcuni casi, nuovi parchi, hanno contribuito a mantenere e incrementare il flusso di visitatori, dimostrando una propensione del pubblico a spendere di più per esperienze di qualità. Un trend destinato a proseguire nel triennio 24/27 - continua Crisanti - per il quale sono già stanziati altri 450 milioni di euro, allo scopo di mantenere alto il livello dell’offerta e renderlo competitivo anche agli occhi della clientela straniera, molto incline a questo genere di proposte». Anche Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, esprime soddisfazione per i dati: «Questi risultati non ci sorprendono e ci collocano a pieno titolo tra i settori trainanti del turismo e dello spettacolo, grazie all’impegno di grandi e piccole imprese che hanno sempre contato sulle proprie risorse, ricevendo pochi sussidi, anche durante il periodo della pandemia. Proprio in seguito al lockdown – continua Pareschi - è emerso un rinnovato bisogno di socializzazione da parte del pubblico, che si è accompagnato ad una domanda di esperienze concrete, reali, aggregative a cui il nostro comparto ha saputo rispondere efficacemente. Nel nostro campo, l’intelligenza artificiale e, più in generale, la tecnologia digitale stanno già da tempo contribuendo a perfezionare, migliorare e rendere ancora più complete ed immersive le proposte di intrattenimento, ma non potranno mai sostituirle, perché l’individuo vuole ancora essere il protagonista assoluto del proprio tempo libero».

Il futuro dei parchi divertimento

Nel prossimo triennio, l’associazione prevede investimenti per 450 milioni di euro, che daranno nuova linfa ad un settore che, a livello di occupazione, assicura 30mila posti di lavoro diretti, fra fissi e stagionali, e altri 30mila considerando l’indotto. Se si tengono in conto anche le attività di ristorazione e merchandising, il volume d’affari complessivo in Italia supera il miliardo di euro, che raddoppia includendo anche hotel, centri commerciali e servizi presenti nei dintorni dei parchi, i più noti dei quali attraggono sempre più stranieri, migliorando la sinergia fra divertimento e turismo.