Un rincaro dopo l’altro. La benzina che torna a quota 2 euro. Le bollette del gas che aumentano del 23%. Il tutto mentre, paradossalmente, sul mercato il prezzo delle materie prime continua a scendere a causa della contrazione dei consumi e dell’inverno più mite da alcuni decenni a questa parte. Il risultato è che il 2023 parte davvero con il botto per il portafoglio delle famiglie: una stangata che solo per il capitolo del gas, supera i 2.113 euro annui a famiglia. Senza considerare la maggiore spesa per il pieno di carburante, oltre 360 euro all’anno. La raffica ha avuto anche l’effetto di rimcompattare le opposizioni, che sparano a zero contro il governo.
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Gas alle stelle
Come previsto, aumentano ancora le tariffe del gas per il mercato tutelato. Ieri, l’Arera, l’authority che vigila sull’energia, ha annunciato un aumento medio del 23,3% rispetto a novembre. Considerando un consumo medio di 1.400 metri cubi all’anno, fra gennaio e dicembre del 2022 una famiglia-tipo ha speso circa 1.866 euro per il gas, con una stangata del 64,8% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Prezzi e tariffe
Ma come si concilia l’aumento di dicembre con i ribassi record registrati sul mercato? Ieri, giusto per restare alla cronaca, il prezzo al megawattora è stato di 71 euro, quasi cinque volte in meno rispetto ai 350 euro di agosto. Tutto dipende dal meccanismo di aggiornamento delle quotazioni previsto dall’Authority guidata da Stefano Besseghini. Da ottobre scorso, infatti, la variazione viene effettuata su base mensile e, dal momento che nella prima metà di dicembre i prezzi hanno registrato un incremento, il risultato finale è che a gennaio la bolletta sarà più cara, nonostante l’andamento positivo delle quotazioni sul mercato. Per i risparmi, insomma, c’è tempo.
"Sicuramente in questa fase ci sarà un consolidamento, avremo un primo trimestre con prezzi non molto dissimili da quelli attuali, al netto di eventuali imprevisti – anticipa Besseghini – Un possibile calo delle bollette potrebbe esserci nella seconda parte dell’anno".
E la riduzione riguarderà non solo il mercato tutelato ma anche quello libero, dal momento che sono sempre di più i contratti agganciati alle quotazioni del mercato.
Stangata per le famiglie
L’impennata dei prezzi ha un effetto diretto sui bilanci delle famiglie. Il Codacons denuncia un salasso di oltre 2.113 euro all’anno e chiede un intervento immediato del governo. Ancora più pesante il calcolo dell’Unione Nazionale dei Consumatori che parla di una "Caporetto, con bollette da infarto insostenibili per molti italiani. Una batosta da oltre 3.547 euro se si aggiungono anche i rincari per la luce.
Il pieno è un salasso
Inizio d’anno amaro anche per gli automobilisti. Fra il 31 dicembre e il primo gennaio il prezzo della benzina è tornato a salire, attestandosi sui 2 euro, un livello che non vedeva dall’estate scorsa. Con casi limite come a Napoli dove i distributori più cari, nel centro città, arrivano a chiedere anche 2,199 euro per un litro di super. La media della benzina self service – spiega Staffetta Quotidiana – si aggira su 1,8 euro al litro mentre il gasolio viaggia su 1,87. Per il "servito", invece, i prezzi sono rispettivamente 1,95 e 2,02 al litro. Anche in questo caso, come per il gas, i rincari arrivano proprio nel momento in cui il prezzo della materia prima è ai livelli minimi. In questo caso, a giocare contro gli automobilisti, è stata la decisione del governo di non prorogare il taglio delle accise sui carburanti che aveva calmierato i prezzi. A novembre lo "sconto" era già stato ridotto da 30 a 18,3 centesimi a litro. Poi, con la manovra economica, è stato azzerato del tutto. Con queste quotazioni, un automobilista che fa in media 2-3 pieni al mese, potrebbe pagare circa 360 euro in più all’anno.