Domenica 13 Ottobre 2024
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Economia

Pannelli solari in condominio. Ma conviene davvero?

Come funziona l’installazione di impianti fotovoltaici nei condomini? Quali sono gli ostacoli? I costi e i vantaggi dei pannelli solari

Pannelli solari (iStock Photo)

Pannelli solari (iStock Photo)

Roma, 6 novembre 2023 – Di fronte ai crescenti costi energetici e la crisi climatica, l’installazione dei pannelli fotovoltaici è diventata un’opzione sempre più appetibile anche per i condomini. Infatti, optare per l’energia rinnovabile non solo contribuisce a ridurre la nostra impronta di carbonio, ma può anche portare a significativi risparmi. Tuttavia, occorre chiarire alcune specificità per poter valutare questa soluzione.

L’impianto fotovoltaico installato in un condominio può essere sia centralizzato che privato. Nel primo caso, l’energia prodotta può essere utilizzata per far funzionare le luci delle zone comuni, l’ascensore, i cancelli, e così via, senza ricorrere ai servizi del Gse (Gestore dei servizi energetici). Tuttavia, per poter installare un impianto centralizzato è necessario discutere sull’argomento durante un’assemblea di condominio e ottenere il consenso da almeno la metà dei condomini.

Coloro che votano contro non dovranno sostenere le spese di installazione, ma non potranno nemmeno beneficiare dei vantaggi e delle agevolazioni collegati all’impianto. Occorre sottolineare che l’energia prodotta da un impianto centralizzato non può essere utilizzato da una singola abitazione: per farlo è necessario installare un impianto a uso proprio.

Se i pannelli producono energia in eccesso, il surplus può essere venduto alla rete tramite il meccanismo dello ‘scambio sul posto’. Con questo servizio, come descritto dal Gse, si utilizza il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata. L’erogazione del contributo in conto scambio avviene, poi, su base semestrale (in acconto) e su base annuale (in conguaglio).

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A questo punto sorge una domanda importante: il condominio deve aprire una Partita Iva per usufruire del servizio? Non necessariamente. Anche se la normativa prevede l’obbligo di aprire la Partita Iva quando il condominio diventa produttore di energia rinnovabile, con le norme sul Superbonus è stato stabilito che l’esercizio di un impianto fotovoltaico di potenza non superiore a 200 Kw non costituisce svolgimento di attività commerciale abituale, quindi non scatta la società di fatto. Sull’argomento è intervenuta anche l’Agenzia delle Entrate, ricordando che l’obbligo sussiste solo se l’attività economica è abituale e professionale, quindi l’apertura della Partita Iva è puramente facoltativa anche nel caso degli impianti domestici ovvero privati.

Infine, quanto costa un impianto condominiale centralizzato e conviene lo scambio sul posto? In base alle stime di Otovo, azienda per il fotovoltaico, il costo di un impianto da 7 kWp si aggira intorno ai 10mila euro, il cui 50% è detraibile in 10 anni attraverso le tasse. Il Gse, poi, paga per tutta l’energia immessa in rete e riprelevata con una tariffa variabile, mediamente di circa 0,16 a kWh. Attualmente, precisa l’azienda, in regime di scambio sul posto paga circa 10 €/kWh.