Roma, 30 novembre 2024 – Sono il simbolo delle vacanze natalizie a tavola, i dolci della tradizione, che da sempre dividono gli italiani quasi a metà in un duopolio dolcissimo: parliamo di panettoni e pandori, che quest’anno fanno i conti col caro materie prime, il cui impatto potrebbe sentirsi in tema di vendite. Anche se nella grande distribuzione troviamo i dolci esposti già un mese prima di Natale, l’aumento del loro costo finale potrebbe incidere non poco sulle preferenze degli italiani, nonostante le mille varianti, le vesti grafiche sempre più curate e la massiccia campagna pubblicitaria dei principali brand.
Lo studio di Federconsumatori
Dalla consueta analisi annuale dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, si nota che, nonostante le mille varianti e le fantasiose novità che si trovano sugli scaffali, gli italiani preferiscono sempre la versione tradizionale, con oltre il 54% delle vendite, o al massimo optino per la versione senza canditi o senza uvetta. Dall’indagine emerge che il prezzo del panettone tradizionale aumenta del 4% rispetto allo scorso anno, mentre cresce del 2% il costo del pandoro classico. In calo invece il prezzo del panettone vegano, -5%, e di quello senza lattosio, -6%. Sale invece il costo del panettone gluten free, +5%. Confrontando i dati degli ultimi 2 anni, emerge un costante aumento, col panettone che in media nel 2022 costava 11,90 euro al kg, 12,99 euro nel 2023, e 13,45 euro nel 2024. Simile anche l’andamento del costo del pandoro, che nel 2022 era venduto in media a 10,93 euro al kg, a 11,99 euro nel 2023, a 12,20 euro quest’anno. Anche il gluten free continua a lievitare nel prezzo, che nel 2022 era 15,58 euro per 500 grammi, mentre lo scorso anno 16,99 euro e quest’anno 17,80 euro.
Alcuni consigli utili
In tema di qualità, per scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze, la nota Federconsumatori consiglia di prestare attenzione alle seguenti caratteristiche: constatare l’integrità della confezione, che non deve presentare buchi o tagli; controllare la data di scadenza; prestare attenzione alla denominazione del prodotto (l’eventuale utilizzo della dicitura “dolce natalizio” o “dolce di Milano” o “dolce di Verona” invece di “pandoro” o “panettone” comporta l’impiego di ingredienti diversi rispetto a quelli della ricetta classica); verificare, qualora sia possibile, lo stato di lievitazione del panettone (quando la lievitazione è ottimale la curvatura del dolce parte dalla fine del pirottino); qualora l’acquisto avvenga a distanza (via telefono, via internet, ecc.), è opportuno controllare che le informazioni obbligatorie in etichetta siano disponibili prima della conclusione della transazione. Nel caso del panettone la presenza di canditi e uvette in superficie è quasi sempre sinonimo di un impasto interno ricco.
Al taglio il dolce deve presentare alveoli (cioè i tipici fori) grandi e irregolari, che indicano una buona lievitazione. Il pandoro deve avere un colore dorato e uniforme e non deve risultare unto all’esterno ma perfettamente asciutto. Una volta acquistato, per testare la qualità della propria scelta, è opportuno valutare il profumo del panettone e osservarne l’alveolatura: quanto più è disomogenea, tanto più la lievitazione e la scelta delle farine sono ottimali (nel pandoro si ha invece un’alveolatura più fine e compatta).
Ma chi vince la sfida fra i due dolci tipici?
Stando all’indagine condotta da Deliveroo, in collaborazione con Swg, a prevalere nel duopolio di cui si diceva prima, è il pandoro, espressione del territorio veronese, che vince con il 45% delle preferenze, contro il 44% di chi sceglie il dolce di Milano. Il restante 11% si dichiara neutrale, e non saprebbe per quale dei due optare. La scelta del pandoro diventa invece plebiscitaria fra gli over 64, che nel 60% dei casi lo preferiscono. Invece, per quanto riguarda la scelta di chi avere accanto quando si consuma il dolce tipico di Natale, il 66% pensa alla famiglia, il 30% al partner. Inoltre, il 20% lo condividerebbe volentieri con chi è solo o in difficoltà, in momenti dell'anno per alcuni molto malinconici. Infatti, il 25% pensa subito a chi non c'è più, e vorrebbe accanto proprio nei momenti lieti del pranzo natalizio.