Lunedì 23 Dicembre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Pagamenti col pos, ecco chi elimina le commissioni per i piccoli importi

Alcuni istituti di credito hanno deciso di rimborsare i costi di commissione per tutte le transazioni fino a 10 euro

Pagamenti elettronici

Roma, 18 agosto 2023 – Un caffè al bar, o un trancio di pizza, o una bottiglietta d’acqua. Lo scontrino indica una manciata di euro di spesa e il cliente mette mano alla carta, davanti a un esercente poco convinto. Il tema delle commissioni legate ai pagamenti elettronici su importi bassi, nel nostro Paese sta facendo discutere da mesi (anni), suscitando reazioni opposte tra chi seguirebbe volentieri la linea largamente diffusa a livello internazionale di liberarsi di monete e monetine e chi invece lamenta di vedere i ridottissimi margini di utile praticamente annullati in seguito ai costi legati alla transizione. Negli ultimi tempi però qualcosa sta cambiando, grazie ad accordi, per ora a scadenza, proposti da alcuni istituti di credito in relazione alle transazioni di importo ridotto. La soglia dei dieci euro L’ultimo a intervenire in ordine di tempo è stato Banco Bpm, che ha annunciato di rimborsare i costi di commissione per tutte le transazioni fino a 10 euro che verranno effettuate tramite Pagobancomat (al momento sono esclusi gli altri circuiti) nella fascia di tempo compresa tra il primo ottobre 2023 e il 30 giugno 2024. L’intento dichiarato è quello di muoversi su due binari, sostenendo da una parte il mondo di commercianti ed esercenti e incentivando allo stesso tempo l’utilizzo della moneta elettronica. Nuovi accordi L’operazione rientra nell’ambito del ‘Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici’ sottoscritto da Abi, Apsp, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti e Fipe al Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’operazione è pensata per favorire le attività di vendita di prodotti e servizi tenute ad accettare pagamenti con Pos e che presentano ricavi non superiori a 400.000 euro. Decisione non vincolante Dal documento emerge l’impegno di Abi e Apsp a invitare (non vincolare) i propri associati a promuovere iniziative volte a ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro, con particolare attenzione al tetto dei 10 euro. Le iniziative commerciali proposte a riguardo andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi. I primi interventi Riguardo agli istituti di credito, detto di Banco Bpm e del suo recente intervento, a fare da apripista, già nei mesi scorsi, erano state Intesa Sanpaolo e Unicredit. Intesa si era mossa a novembre, azzerando per tutto il 2023 le commissioni relative alle transazioni fino a 15 euro. Unicredit invece a giugno ha azzerato le commissioni per i pagamenti entro il tetto di 10 euro tramite pos registrati a favore delle realtà con un fatturato non superiore al milione. Sicurezza e tracciabilità L’utilizzo della moneta elettronica vanta incontestabili vantaggi per tutte le parti coinvolte dai pagamenti, con in primo piano questioni legate alla sicurezza: registratori di cassa vuoti non hanno alcun appeal per la criminalità così come portafogli senza banconote. Allo stesso modo, i pagamenti ‘sommersi’ non sono consentiti, dal momento che ogni operazione effettuata sul circuito viene registrata ed è chiaramente individuabile. Un ulteriore aspetto è quello legato alla praticità di poter dribblare farraginosi resti in combinazioni assortite di monete. Indirizzo tracciato Le nuove generazioni sono sempre più orientate verso un percorso, quello della digitalizzazione dei pagamenti, ormai irreversibile; misure come quelle attualmente in rampa di lancio potrebbero essere decisive per favorire la fase di transizione a vantaggio di tutti. Compresi gli operatori commerciali, che hanno legittimamente diritto a preservare i loro margini. A partire da quelli che si misurano in monete.