Roma, 27 novembre 2024 – I pagamenti digitali in Italia stanno superando quelli in contanti, ma la via per il sorpasso definitivo è ancora lunga. Il 2023 ha segnato un aumento del 14% delle operazioni pro capite con strumenti diversi dal contante, pagamenti tramite carta o transazioni digitali. Ma Paese continua a occupare gli ultimi posti in Europa per l’adozione di metodi di pagamento digitali, superando solo Romania e Bulgaria. Un’accelerazione evidente ma non sufficiente è stata sottolineata anche dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli. “Nonostante questa crescita, l'Italia continua a essere con degli indicatori più bassi rispetto non solo ai più evoluti Paesi dell'euro, ma anche alla media europea", ha detto dal palco del Salone dei pagamenti.
Il boom delle transazioni digitali
Negli ultimi quindici anni il numero delle operazioni digitali in Italia si è moltiplicato di 3,5 volte, passando da 3,8 miliardi di transazioni pro capite nel 2008 a ben 13 miliardi nel 2023. Questo incremento dimostra come i pagamenti elettronici abbiano guadagnato terreno, spinti dall’adozione di tecnologie sempre più avanzate e dall’aumento della fiducia dei consumatori verso strumenti alternativi al contante. Tra i segnali più incoraggianti vi è la riduzione dello scontrino medio, sceso a 45 euro, che testimonia la diffusione dei micro-pagamenti con carte e dispositivi digitali. "Il contante è ormai un’opzione libera, ma non più la principale", ha sottolineato Patuelli, evidenziando che la concorrenza tra i sistemi di pagamento sta portando benefici anche ai piccoli esercenti, grazie a commissioni più basse spinte dall’accelerazione tecnologica. Un dato significativo riguarda anche il fatto che il 52% dei consumatori italiani, secondo uno studio di Visa, sceglie i pagamenti digitali come metodo principale, mentre uno su tre rinuncia agli acquisti in assenza di strumenti di accettazione digitale.
La nuova frontiera dell’euro digitale
Una svolta alla competizione tra pagamenti in contante e non è l’introduzione dell’euro digitale, definito da Patuelli la “nuova frontiera dei pagamenti". Questo strumento, attualmente in fase di sviluppo da parte della Banca centrale europea, non sostituirà le forme di pagamento esistenti, ma si affiancherà a esse per offrire una diversa modalità di utilizzo della moneta unica. L’obiettivo è combattere il riciclaggio di denaro e garantire maggiore trasparenza nelle transazioni. Il contante "è un'opzione libera, ma non è più l'unica e non è la principale", ha ricordato Patuelli. La diffusione di nuove forme di pagamento sempre più tecnologiche è favorita dalla concorrenza nei sistema di pagamento e porta secondo il numero uno dell’Abi a un sistema contrario a ‘nerolandia’. La fase di preparazione dell’euro digitale, che durerà fino al 2025, punta a renderlo un’opzione sicura e regolamentata.
Il futuro dei pagamenti globali
La digitalizzazione dei pagamenti non è solo una tendenza italiana, ma un fenomeno globale. Secondo Thales, società attiva a livello mondiale nel settore dei pagamenti, entro il 2028 il valore delle transazioni con carte virtuali raggiungerà i 174 miliardi di dollari, segnando un incremento del 30% rispetto al 2023. L’azienda, che detiene una quota del 25% del mercato globale delle carte, sta investendo in soluzioni innovative e sostenibili, come carte ecocompatibili e programmi per il riciclo delle vecchie carte in pvc. L'88% delle interazioni tra banca e consumatore oramai avviene tramite smartphone e, in questo scenario di trasformazione digitale, le banche devono attrezzarsi tecnologicamente.
L’Italia può colmare il divario?
Nonostante il ritardo rispetto alla media europea, l’Italia ha mostrato segnali positivi che lasciano intravedere un futuro più competitivo nel panorama dei pagamenti digitali. Il Paese è quasi leader in Europa per numero di pos installati, con 3,255 milioni di terminali attivi nel 2023, un numero superiore a quello di Germania, Francia e Olanda. Questo risultato è frutto dell’impegno delle banche italiane e della crescente consapevolezza dei consumatori verso l’importanza di metodi di pagamento più rapidi e sicuri. Tuttavia, per colmare il divario con i Paesi più avanzati, sarà necessario continuare a investire in innovazione, educazione finanziaria e regolamentazioni favorevoli alla diffusione dei pagamenti digitali.