Roma, 29 gennaio 2025 – E’ sempre più importante per i consumatori, che il prodotto sia confezionato in maniera sostenibile, rispettosa dell’ambiente, e al contempo funzionale e bello. Sono questi alcuni dei risultati cui è giunto l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025 di Nomisma, presentato alla fiera di Marca. Risultati che in parte ribaltano la concezione per la quale di un prodotto interessa il prezzo, la qualità, magari la percezione che il consumatore ha di quel brand. Oggi più che in passato, i consumatori si dimostrano attenti, informati, desiderosi di non impattare troppo sull’ambiente, e interessati ad acquistare prodotti di aziende che in qualche misura dimostrino rispetto per l’ambiente, ricerca e cura anche della presentazione del prodotto finale, con nuove tecnologie e sostenibilità ambientale.
I risultati dell’Osservatorio Nomisma
Per i responsabili di acquisto food, un pack si rivela sostenibile quando completamente riciclabile e senza over-packaging. L’Osservatorio evidenzia dunque quanto sia importante oggi per gli italiani l’attenzione a scelte non dannose per l’ambiente, che in tema di sostenibilità prestano più attenzione proprio all’acquisto di food (79%). Un prodotto alimentare è sano quando è poco processato (46%), con pochi grassi (32%), ma anche quando ha un packaging sostenibile (46%), è a km 0 (43%), e prodotto con ridotte emissioni di CO2 (42%).
In realtà, certe scelte aziendali sono obbligate da una normativa sempre più accorta a certe tematiche, che porta le aziende a dover investire in trasparenza e innovazione per adeguarsi ai nuovi standard. Per più di 1 italiano su 5 la presenza di una confezione da fonti rinnovabili (23%), completamente riciclabile (23%) o senza over-packaging (21%) ha rappresentato uno dei principali driver di scelta dei prodotti alimentari, insieme a caratteristiche attinenti a risparmio e giusto prezzo (prodotti con buon rapporto qualità prezzo, 40%, o in sconto/promozione, 37%). In definitiva, un packaging sostenibile riveste un ruolo importante nel definire i nuovi modelli di acquisto food al punto che non di rado, a parità di altre caratteristiche, i consumatori preferiscono acquistare prodotti con green pack rispetto agli equivalenti con confezioni senza caratteristiche di sostenibilità.
L’Osservatorio Nomisma rileva come la ricerca di confezioni a ridotto impatto ambientale diventi ancora più marcata nei prodotti healthy e sostenibili: il 73% dei consumatori ritiene importante o fondamentale avere un packaging ad elevato profilo di sostenibilità quando acquista prodotti salutari. Percentuale che sale al 76% quando si tratta di cibo sostenibile. Tutte le insegne che hanno partecipato all’Osservatorio Packaging 2025 hanno avviato un percorso verso l’offerta di packaging ad elevato profilo di sostenibilità. La strada verso gli obiettivi prefissati risulta però complessa principalmente per gli elevati costi delle materie prime e la loro reperibilità. Sebbene i responsabili di acquisto pongono una forte attenzione al packaging dei prodotti alimentari che mettono nel carrello, cambiando talvolta le loro preferenze di acquisto, si rileva una resistenza ad accettare un surplus di spesa per avere un pack sostenibile, seppure con eccezioni legate alle caratteristiche salutari o sostenibili dei prodotti acquistati.
Il pensiero degli addetti ai lavori
Stando al pensiero di alcuni addetti ai lavori, alcune nuove normative sono premianti per le aziende che già lavorano con trasparenza. "L’Italia è già all’avanguardia, soprattutto nel settore della carta, visto che ha anticipato soluzioni sostenibili ben prima dell’arrivo delle normative europee. I livelli di riciclo raggiunti – ha dichiarato Cesare Vannini, direttore procurement di Ccm – sono già altissimi e rappresentano un’eccellenza che ci permette di affrontare le nuove regole non tanto come un ostacolo, ma come una conferma del lavoro già fatto». Federico Cavallo, Head of public affairs e media relations di Altroconsumo, sottolinea anche un altro aspetto: "Questi dati sono la conferma che i consumatori sono sempre più consapevoli, ma ancora scettici: oltre il 90% cerca informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e l’86% orienta le proprie scelte d’acquisto su questa base. Tuttavia, il 70% ritiene che tali informazioni siano scarse e quasi uno su due non si fida. Mai come ora ci troviamo in un momento in cui andare nella direzione della sostenibilità non è solo necessario, ma anche un’occasione distintiva per il mercato e per l’innovazione”.
Un esempio virtuoso in tema di sostenibilità è rappresentato da Penny, che in collaborazione con Coripet, dal 2020 ad oggi ha riciclato 12 milioni di bottiglie, raccogliendole in Pet nei propri punti vendita. "In un contesto economico difficile – ha dichiarato Paola Monica Dimaggio, sustainability manager di Penny Italia – è fondamentale che i consumatori comprendano il valore di queste scelte sostenibili e supportino investimenti necessari, anche se il packaging ecosostenibile comporta costi più alti rispetto a soluzioni standard».