Roma, 2 gennaio 2023 - Dal 2023 scatta una nuova "pace fiscale" per i contribuenti che hanno contenziosi con il fisco. Un’operazione che prevede due fasi distinte. La prima, il cosiddetto saldo e stralcio, per le cartelle fino a 1000 euro non pagate entro il 2015. La seconda, la rottamazione quater, consente di mettersi in regola con il fisco risparmiando su sanzioni e interessi. Di seguito una breve guida per districarsi tra le regole della "tregua". Per capire soprattutto quando scatterà la "pace fiscale" e le relative scadenze.
Rottamazione cartelle 2023: domande e risposte per chiarire gli ultimi dubbi
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Sommario
Saldo e stralcio
Buone notizie per i contribuenti che hanno cartelle esattoriali di importo pari o inferiore ai mille euro, comprensivi del capitale, degli interessi e degli eventuali debiti residui derivanti dalle precedenti rottamazioni e relative ai periodi 2000-2015. In questo caso gli importi saranno di fatto "condonati" e l’operazione scatterà a partire dal marzo 2023. Ma attenzione: dal saldo e stralcio potrebbero essere escluse le cartelle relative alla multe accumulate negli anni dagli automobilisti: spetterà ai singoli comuni la decisione di estendere la sanatoria anche a queste cartelle.
Come funziona la rottamazione quater
Potranno fare pace con i fisco i contribuenti che fra il primo gennaio del 2000 e il 30 giugno del 2022 si sono visti consegnare cartelle dall’Agenzia della riscossione. Per regolarizzare la posizione potranno estinguere le imposte senza corrispondere le somme affidate all’agente della riscossione a titolo di interessi, di sanzioni, di interessi di mora e aggio. Si pagherà, insomma solo il capitale oltre alle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento. Il versamento va fatto in unica soluzione entro il 31.7.2023, o in un massimo di 18 rate.
Le novità sull'avviso bonario
La manovra del 2023 prevede anche una importante novità per chi ha ricevuto un avviso bonario dopo il controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi di imposta 2019-2020-2021 e per i quali il pagamento integrale non sia ancora scaduto o sia ancora in corso. In questo caso i contribuenti potranno regolarizzare la propria posizione con il pagamento del debito residuo. Ma con una forte riduzione delle sanzioni che passano dall’attuale 10% al 3% delle somme dovute. La norma si applica agli avvisi bonari (per le annualità fra il 2019 2 il 2021), che non siano già scaduti al momento dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità (01 gennaio 2023).