Roma, 18 ottobre 2024 – Non si ferma il rialzo delle quotazioni dell’oro. Il metallo prezioso ha infatti raggiunto in queste ore i suoi massimi storici superando i 2.700 dollari l'oncia.
La quotazione
Il metallo giallo continua a salire e sulla piattaforma di Bloomberg segna 2.714 dollari l'oncia. Livelli mai raggiunti per l’oro.
Quanto equivale in euro
Una quotazione di 2.700 dollari l’oncia equivale a un prezzo di oltre 80 euro, essendo un’oncia pari a poco più di 28 grammi. Una quotazione mai raggiunta, in valori assoluti, nella storia di questo metallo prezioso. Una quotazione salita del 2% in una settimana.
Il rally dell’oro
Sono mesi che il prezzo dell’oro continua a salire. Basti pensare che un anno fa, nell’ottobre del 2023, la quotazione dell’oro andava intorno ai 1.900 dollari l’oncia (poco sopra i 59 euro al grammo). La vera impennata è però iniziata a fine febbraio 2004. Periodo dal quale, con qualche leggera oscillazione, il valore dell’oro ha sempre continuato a crescere.
Perché si investe in oro
L’oro è storicamente considerato un bene rifugio. In momenti di incertezza economica in cui le quotazioni e i rendimenti legati a diverse attività economico-finanziarie sono incerti, gli investitori si “rifugiano” investendo nel metallo prezioso per eccellenza.
Perché sale il prezzo dell’oro
Negli ultimi mesi, e nelle ultime ore in particolare, a spingere gli investitori verso i beni rifugio sono state le vicende legate soprattutto ai timori internazionali: la guerra in Ucraina, quella in Medio Oriente, i numerosi focolai sparsi per il mondo, le tensioni crescenti fra Cina, Taiwan, Usa e due Coree. Non solo. Anche la (scarsa) crescita dell’economia mondiale non lascia dormire sonni tranquilli agli investitori: lo spettro recessione in Germania, la Cina che ha rallentato la sua espansione economica, l’Europa che (con qualche differenza fra i vari Stati) arranca, gli Usa altalenanti con le elezioni alle porte.
In particolare poi nelle ultime ore sono cresciuti timori di una escalation in Medio Oriente con la morte del leader di Hamas, Yahya Sinwar e l’annunciata risposta militare di Israele nei confronti dell’Iran. Più in prospettiva ci sono poi le elezioni Usa che si terranno a novembre. In base all’esito e alle reazioni sociali che potrebbero esserci, gli investitori preferiscono investire in un bene rifugio come l’oro.
Per quanto tempo continuerà a crescere
Il prezzo dell’oro crescerà ancora? Come tutte le previsioni finanziare è difficile dirlo. Quello su cui in questo momento concordano gli analisti è che le situazioni di incertezza economica e geopolitica internazionali non sembrano potersi risolvere nel breve periodo. Dunque la quotazione di un bene rifugio come l’oro pare destinata a salire ancora. Nel momento un cui il mercato dovesse offrire opportunità diverse e più remunerative ci sarà chi “passerà all’incasso” e il valore scenderà. Difficile ciò accada, in ogni caso, prima delle elezioni Usa.
L’oro da investimento
L’oro da investimento prevede che il bene sia fisicamente acquistato dall’investitore che cerca di guadagnare sulla crescita del suo valore di mercato. A differenza dell’oro utilizzato per la gioielleria e a scopi industriali, quello da investimento è da intendersi come un’attività finanziaria vera e propria che può essere acquistata in diverse forme, come lingotti o monete d’oro.
La sicurezza dell’investimento in oro deriva dal fatto che il bene riesce a mantenere nel tempo il proprio valore e, nel lungo periodo, anche ad aumentarlo. È dunque lo schermo ideale contro l’instabilità economica e l’inflazione, andando a ridurre in un portafoglio diversificato il rischio complessivo.
Oro, legge e quotazioni
In Italia l’oro da investimento è sottoposto alla Legge 7 ottobre 2014, n. 192 (Decreto Oro) che stabilisce i requisiti necessari dei prodotti affinché questi possano essere considerati dei beni rifugio per gli investitori. Solo sottostando a questi requisiti, l’oro da investimento potrà contare sulle relative agevolazioni fiscali. Più nel dettaglio:
- per i lingotti d’oro la purezza minima deve essere di 995‰
- per le monete d’oro la purezza minima deve essere di 900‰
- lingotti e monete devono essere stati coniati da una zecca accreditata e avere un valore nominale.
A definire il prezzo dell’oro da investimento è la purezza (espressa in sistemi di millesimi o carati) e il suo peso (espresso in grammi od once). A incidere sulla quotazione sono naturalmente anche la domanda e l’offerta del bene sul mercato internazionale, l’inflazione, il tasso di cambio e le decisioni di politica monetaria delle Banche centrali.
Nei momenti di incertezza, il prezzo dell’oro (in quanto bene rifugio) tende a salire, soprattutto per via del fatto che gli investitori preoccupati dallo scenario problematico cercano maggiori sicurezze per il proprio portafoglio.