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L'oro verso quota 3000 dollari all'oncia (Ansa)
Roma, 5 febbraio 2025 – Quotazione dell’oro in crescita continua. Specie dopo la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre tariffe commerciali su Canada, Cina e Messico, cosa che ha aumentato i timori di un’inflazione che potrebbe erodere la crescita economica. Alle 17,30 del 5 febbraio, un oncia d’oro valeva 2.870 dollari che significano 88,4 euro al grammo. “Per sapere dove può arrivare ci vuole la sfera di cristallo ma si può ritenere che la soglia psicologica dei 3mila dollari l’oncia – spiega Maurizio Mazziero di Mazziero Research – sia ormai raggiunta e valori vicini ai 3.200 non sembrano impossibili da vedere. Il punto è che in fatto di valori che può raggiungere l’oro si naviga in mare aperto, senza avere parametri di riferimento come, invece, è sempre capitato per il petrolio, ad esempio”.
Ma chi sta comprando oro oggi? La risposta è duplice: sia il piccolo risparmiatore (ma anche quello di maggiore dimensione) che le banche centrali. “Il piccolo risparmiatore – spiega ancora Mazziero – ha un atteggiamento di fiducia verso l’oro. Una fiducia che nasce dal fatto che nel solo 2024, in dollari, un’oncia ha reso il 27,2% mentre in euro al grammo si è fatto ancora meglio, a quota 36%. E le cose sono andate bene anche sul lungo periodo visto che mediamente chi ha investito in oro dal 2000 al 2024 ha realizzato il 10% l’anno e ci sono stati solo 5 anni negativi, di cui solo uno pesante”.
D’altra parte anche i grandi investitori sono preoccupati dai rischi geopolitici e dal fatto che le Borse siano ai massimi, ragion per cui guardano all’oro come rifugio sicuro.
Poi ci sono le banche centrali. A questo riguardo giova sottolineare che la Banca d’Italia in questo momento non sta comprando più di tanto perché è già il terzo detentore mondiale di oro con 2.451,8 tonnellate di metallo giallo nei forzieri, preceduta solo dagli Stati Uniti (circa 8mila tonnellate) e Germania (vicina alle 3mila tonnellate di oro). Secondo i dati del World Gold Council, le riserve auree globali sono aumentate di 694 tonnellate nei primi dieci mesi dello scorso anno, in linea con il record del 2023. Nei primi tre trimestri del 2024, la sola banca centrale indiana ha fatto acquisti netti di oro per 77 tonnellate, seguita dalla banca centrale turca con 72 tonnellate, portando la quota delle riserve auree sul totale delle riserve valutarie al 34%.
“Ma la sorpresa – spiega ancora Mazziero – è che il terzo maggior acquirente di oro nel 2024 è stata la banca centrale polacca con 69 tonnellate. La Cina, che negli ultimi anni è emersa come il più grande acquirente di oro, è al quarto posto con poco meno di 30 tonnellate ma stanno comprando a man bassa anche Repubblica Ceca e Ungheria”. Per non dire poi che sullo sfondo c'è sempre il progetto dei BRICS di avviare una nuova moneta ancorata all’oro da utilizzare negli scambi commerciali al posto del dollaro americano e se Trump ha annunciato tariffe del 100% per chi la adotterà ne evidenzia la reale fattibilità e i timori che la accompagnano.
E per chi vuole investire è il momento di entrare? “Il piccolo risparmiatore – conclude Maurizio Mazziero – può seguire la strada del piano di accumulo comprando, ad esempio mensilmente, quote di fondi che investono in oro. In questo modo evita i picchi e se le cose continuassero ad andare come sono andate negli ultimi 25 anni ci farebbe un bel guadagno. Ma prevedere il futuro in questo campo è davvero difficile e servirebbe quella benedetta palla di cristallo che nessuno ha”. Quindi, vien da dire, prudenza!