Venerdì 20 Dicembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Opzione donna, tornano i vecchi requisiti (ma non per tutti): cosa cambia

Il governo prepara un correttivo per le 'esodate'. Le lavoratrici che abbiano maturato i requisiti entro fine giugno del 2022 potrà uscire con la vecchia formula

Roma, 5 febbraio 2023 -  Si va verso la riapertura di Opzione donna vecchia maniera per le lavoratrici che abbiano raggiunto i vecchi requisiti entro fine giugno del 2022. La possibilità, finalizzata anche e soprattutto a risolvere una serie di situazioni per le donne che si sono dimesse o sono state licenziate lo scorso anno facendo affidamento sul meccanismo di pensionamento anticipato, sarà inserita nel nuovo decreto legge in materia di lavoro in arrivo tra metà e fine febbraio.

Lavoratrice (foto generica)
Lavoratrice (foto generica)

Opzione donna: come funziona adesso

Attualmente possono utilizzare la via di uscita di Opzione donna (uscita anticipata ma pensione ricalcolata con il metodo contributivo, con una penalizzazione tra il 20 e il 25 per cento) le donne dipendenti e autonome con almeno 58 anni (se con due figli), 59 (se con un figlio) e 60 (senza figli) purché abbiano almeno 35 anni di contributi e rientrino in una delle seguenti categorie: invalide, caregiver, disoccupate. I requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre scorso.

I vecchi requisiti 

Il problema è che la stretta sul ricorso al meccanismo indicato è arrivata con la legge di Bilancio per il 2023, quando, invece, per tutto lo scorso anno era stata data per scontata la proroga del sistema alle condizioni previste per gli anni passati. In sostanza, si poteva utilizzare la formula senza restrizioni, ma solo con i 35 anni di contributi e i 58-59 anni di età rispettivamente fissati per le lavoratrici dipendenti e per le autonome, senza altre condizioni. Si sono create, insomma, aspettative e attese che sono andate deluse e che hanno determinato la formazione di platee di lavoratrici rimaste senza stipendio e senza pensione.

Il correttivo per le "esodate"

A questo punto, anche sulla spinta di molteplici pressioni del sindacato e dei comitati Opzione donna, il governo punta a correre ai ripari. Come? Con una correzione parziale della stretta. In sostanza, le lavoratrici che abbiano raggiunto i vecchi requisiti entro la fine di giugno dello scorso anno dovrebbero poter andare in pensione secondo la vecchia formula. La novità dovrebbe diventare operativa entro fine mese con il via libera al nuovo provvedimento in cantiere.