Sabato 27 Luglio 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Come funziona Olvid, la chat ipersicura che non lascia traccia nei server. Le differenze con Whatsapp

In Francia, per disposizione governativa, diventerà l’unica alternativa per scambiarsi comunicazioni via chat tra ministri

La chat Olvid

La chat Olvid

Roma, 6 dicembre 2023 – Niente numero di telefono, niente sim, niente identificativi in grado di abbinare un utente a una persona reale. Solo una schermata nella quale si chiede di inserire il proprio nome e cognome. Senza verifica dell’accuratezza dei dati. Benvenuti nel futuro delle comunicazioni. Forse. Perché in effetti l’app di messaggistica istantanea Olvid, partorita dalla startup francese fondata nel 2019 da Thomas Baignères, Matthieu Finiasz, Jacques-André Bondy e Cédric Sylvestre e che dall’8 dicembre diventerà - per disposizione governativa – l’unica alternativa possibile per i ministri transalpini di scambiarsi messaggi, deve ancora superare la prova dei fatti in termini di sicurezza e affidabilità.

Come funziona Olvid

L’accesso è intuitivo: si scarica l’omonima app gratuita e dopo aver chiarito di non essere già un utente registrato, si inserisce il proprio nominativo. A quel punto il gioco è fatto, non resta che comunicare con qualcuno. Come? Inviando un qr code al destinatario, che in questa fase deve evidentemente essere raggiunto attraverso un altro canale di messaggistica, come per esempio WhatsApp. Chi riceve il messaggio deve accettare la richiesta, cliccando sul link ricevuto e poi iniziare la conversazione, che anche in questo caso può prevedere l’invio di allegati, come foto o video. Gli sviluppatori promettono non solo la crittografia dei messaggi, ma anche il fatto che in nessun server resterà traccia della conversazione effettuata. Non compariranno nemmeno gli ormai noti segni di spunta o il messaggio ‘sta scrivendo’ legato al fatto che l’altro interlocutore è alle prese con la bozza di un intervento. Il tutto dunque nell’ottica della massima riservatezza. E’ su questa caratteristica che il Governo francese insiste nel tessere le lodi dell’applicazione, in un modo in effetti non troppo sobrio in particolare in relazione alle app concorrenti. I vertici di Signal, per esempio, hanno manifestato disappunto verso questo tipo di comunicazione.

La versione a pagamento

L’app Olvid è gratuita, ma scegliendo l’opzione ‘free’, non si può avere accesso a tutte le funzionalità previste, come per esempio l’utilizzo dell’app su più di un dispositivo o l’effettuazione di una chiamata (è invece sempre possibile riceverle). Chi non volesse avere barriere, deve sostenere un costo che oggi è fissato a 4,99 euro al mese.

Le incognite

Di Olvid si sta parlando tanto in queste ore, soprattutto in Francia, prima di tutto proprio in virtù della scelta varata dall’Esecutivo, comunicata in novembre e destinata a diventare operativa dall’8 dicembre, data a partire dalla quale i ministri non potranno utilizzare altre piattaforme se non quella per le loro comunicazioni. Il nodo al centro della discussione riguarda la valutazione su quanto le promesse possano in effetti dimostrarsi concrete. L’idea è che a oggi sia semplicemente troppo presto per avere certezze, perché il numero i utilizzatori è ancora troppo basso per consentire un reale riscontro sia in termini di dati, che di eventuali lacune del sistema. Servirà tempo, dunque. E servirà anche analizzare nei dettagli pregi e lati più nebulosi. A partire dalla facilità con la quale chiunque può decidere di chiamarsi in qualunque modo. Con un nickname, magari, ma anche con l’identità di un’altra persona. Si dirà che è già possibile farlo pure con la messaggistica attuale ed è certamente vero. Ma su WhatAspp, Telegram o Signal, ogni nome utente è comunque associato anche a un numero di telefono, il che semplifica non poco eventuali accertamenti conseguenti a possibili furti di identità. In un mondo sempre più digitale, la questione non è affatto di poco conto.