Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Olio di palma, la scelta della Nutella

Il gruppo Ferrero difende l'olio di palma sostenibile e certificato

Nutella (foto Ansa)

Milano, 15 novembre 2016. Dagli scaffali dei supermercati sono sempre di più gli alimenti che ‘strillano’ con fierezza sulle etichette la dicitura ‘prodotto senza olio di palma’. E’ l’ingrediente certamente più discusso dei nostri cibi e divide nettamente l’opinione pubblica: c’è chi lo vorrebbe bandire totalmente e chi, nonostante ne raccomandi un uso limitato, tranquillizza sulla sua non nocività. All’olio di palma non può essere infatti attribuito nessun particolare effetto negativo sulla salute che sia scientificamente provato.

(Leggi la scheda: cos'è l'olio di palma) La scelta del gruppo di Alba. E nella polemica mediatica generale, c’è chi come Ferrero ha deciso di muoversi in controtendenza rispetto alla maggioranza delle aziende, comunicando ai propri consumatori la scelta di continuare a utilizzare olio di palma di qualità, 100% sostenibile e certificato. Una decisione che l’azienda dolciaria di Alba rimarca anche nello spot per festeggiare i 70 anni del gruppo.L’olio di palma Ferrero è un olio di eccellente qualità e sicurezza: proviene solo da frutti spremuti freschi ed è lavorato a temperature controllate, svolgendo una parte essenziale del processo, quella finale, direttamente nello stabilimento di Alba. Ferrero dichiara di aver sviluppato una grande capacità nel lavorarlo ed è per questo - sostiene l'azienda di Alba - che l’olio di palma Ferrero è un olio sicuro, proprio come tutti gli oli vegetali di qualità.

(Leggi anche: il convegno di Ferrero sull'olio di palma) La Nutella. Uno dei prodotti leader della Ferrero, la Nutella, vede tra i suoi ingredienti oltre alle nocciole tostate e al cacao, anche il ‘temuto’ olio di palma. “L'olio vegetale usato per produrre Nutella è olio di palma sostenibile, 100% certificato RSPO di tipo ‘segregato’: vale a dire che l'olio di palma presente in Nutella è tenuto fisicamente separato dall'olio di palma non certificato come sostenibile lungo tutta la filiera”, spiega l’azienda.  La carta Ferrero. Ferrero nel 2013 ha lanciato la Palm Oil Charter, un decalogo per l’olio di palma sostenibile, in modo da garantire che i propri fornitori rispettino determinati standard. Tra i punti fondamentali ci sono la piena tracciabilità , il fatto che i fornitori non disboschino foreste e proteggano le specie animali in pericolo, il rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione.  Greenepeace e Wwf. E grazie alle certificazioni ottenute e all’impegno per un approvvigionamento responsabile, l’azienda è stata riconosciuta come “modello d’ispirazione” dal Wwf, mentre Greenpeace ne riconosce i progressi per combattere la deforestazione, una delle problematiche principali spesso sottolineate da chi attacca l’olio di palma. “Nell’ottenere il 100% di olio di palma sostenibile certificato segregato nel contesto della Tavola Rotonda per l’Olio di Palma Sostenibile, Ferrero ha dimostrato che sta affrontando la deforestazione tropicale in modo credibile”, ha detto Richard Holland, direttore della "Market Transformation Initiative" del WWF. Un traguardo ottenuto anche grazie al fatto che l'azienda conosce la provenienza del 99,5% dei prodotti di olio di palma che usa. E per sottolineare il suo impegno, il gruppo dolciario nel 2015 è entrato a far part del Palm Oil Innovation Group (POIG), che ha come obiettivo l’attivazione di standard ancora più stringenti per il rispetto dell’ambiente.