di Giuseppe Catapano
Nuovi investimenti, aperture, assunzioni: le ambizioni di crescita di Lidl Italia sono scolpite in un piano – Lidl per l’Italia – che "avanza in maniera spedita. Vogliamo continuare a investire nel nostro Paese" la rotta indicata dal presidente Massimiliano Silvestri (nella foto a destra).
Presidente, a che punto è il piano e quali saranno le prossime aperture?
"Dalla fine del lockdown abbiamo già inaugurato dieci nuovi punti vendita dislocati in tutto il territorio nazionale, dal Friuli alla Sicilia. Continueremo con questo ritmo per tutto il 2020 fino a raggiungere le previste cinquanta nuove aperture in questo esercizio. A giorni taglieremo il nastro anche a Brescia e a Portogruaro, nel Veneziano".
C’è mai stata l’idea di fermarsi e rinviare gli investimenti a causa dell’emergenza sanitaria?
"Le prime settimane di lockdown sono state molto impegnative a livello organizzativo, ma ci hanno anche permesso di comprendere che il nostro lavoro ha una forte valenza sociale e che è essenziale il servizio che garantiamo alla comunità. Lidl per L’Italia nasce proprio da queste riflessioni: vogliamo continuare a fare la nostra parte, perché rappresentiamo una delle principali realtà della grande distribuzione organizzata".
Quali sono le valutazioni che vi spingono a scegliere una città o un luogo in cui aprire un supermercato?
"L’80% degli interventi immobiliari viene effettuato prediligendo aree dismesse da riqualificare e rigenerare, con l’obiettivo di consumare meno suolo possibile. E le grandi aree metropolitane continuano a essere strategiche per il nostro sviluppo".
È italiano l’80% dei prodotti che i clienti trovano nei punti vendita Lidl. C’è intenzione di innalzare ulteriormente tale quota?
"La declinazione più importante dell’italianità deve essere nella proposta commerciale: offrire ai clienti prodotti made in Italy di qualità a un prezzo conveniente è, da sempre, il nostro obiettivo primario. Collaboriamo non solo con le principali industrie alimentari italiane, ma anche con piccole e medie imprese alimentari che negli ultimi anni sono cresciute insieme a noi. Un ulteriore passo in avanti che stiamo compiendo è quello della regionalità, andiamo alla scoperta dei sapori tipici delle regioni italiane e li offriamo solo nei punti vendita della regione di riferimento. Questo da un lato serve a soddisfare le esigenze del cliente, dall’altro ci consente di sostenere partner commerciali a livello sempre più locale".
Come ha vissuto Lidl la prima parte dell’anno?
"Le settimane iniziali del lockdown sono state complicate. Il primo obiettivo è stato quello di tutelare la salute di tutti i collaboratori e dei clienti, pur continuando a fornire un servizio fondamentale per la comunità. Sono state proprio le nuove sfide affrontate, unite alla volontà di ripartire al più presto, che hanno dato vita a Lidl per l’Italia".
E ora quale è lo scenario? I piccoli negozi sono tornati a soffrire a vantaggio delle superfici più grandi?
"ll Covid-19 ha avuto un impatto notevole su tutto il settore del largo consumo, con uno ‘stress-test’ iniziale per i player. Ciò che successivamente ha subito variazioni è stato il carrello della spesa. Nei prossimi mesi capiremo se l’impatto della pandemia modificherà anche le abitudini dei consumatori in merito ai formati dei negozi in cui si preferisce fare la spesa".
In molte città c’è un affollamento di punti vendita: chi resisterà e in quale direzione sta andando la grande distribuzione? "È necessario innovare e aggiornarsi per crescere e soddisfare le esigenze dei clienti. In generale credo che la presenza di diverse insegne con offerte commerciali differenti vada a vantaggio del cliente, che può godere di una maggiore possibilità di scelta".
E quale è la ricetta di Lidl per essere vincenti in un comparto ricco di competitor?
"Siamo un supermercato dal cuore discount e, oggi più che mai, siamo motivati a mantenere fede alla promessa quotidiana di offrire ai nostri clienti prodotti di qualità a un prezzo conveniente".
Il futuro: spaventano le previsioni di calo dei consumi?
"Siamo consapevoli che le previsioni macroeconomiche non siano rosee e si ripercuoteranno di conseguenza in generale anche sui consumi. Ma abbiamo la consapevolezza di essere un’azienda solida e strutturata che guarda al futuro con fiducia confermando la volontà di continuare a investire e a crescere nel nostro Paese".