Roma, 4 dicembre 2024 – Sarà un caso, ma a poco più di una settimana dalla scadenza del concordato biennale preventivo, fissata per il 12 dicembre, il Mef con una nota ad hoc ha rilanciato sui controlli anti-evasione, spiegando che negli ultimi mesi la Guardia di finanza ha intensificato la sua attività. Una sorta di monito diretto soprattutto alle partite Iva e ai professionisti che non hanno ancora aderito alla cosiddetta tregua fiscale che, al suo interno, prevede anche una sanatoria relativa ai redditi che vanno dal 2018 al 2022. Un’operazione fondamentale per chiudere il cerchio della manovra e decidere come e in che forma rimodulare l’aliquota intermedia dell’Irpef per portarla almeno dal 35 al 33%. Con l’ulteriore opzione di allargare la platea ai contribuenti con redditi fino a 60mila euro.
Tutto dipenderà, appunto, dagli incassi del concordato che, fino ad ora, non ha dato i risultati attesi: 1,3 miliardi sui 3-4 previsti. E, in attesa dei numeri del Mef slitta a metà dicembre anche il decreto sul cosiddetto “bonus Natale”: cento euro in più esentasse a fine anno per i lavoratori che non superano i 28mila euro. Intanto, si intensifica la lotta all’evasione. Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate hanno rafforzato negli ultimi mesi la loro attività di controllo e accertamento, con azioni mirate e risultati che hanno portato a significativi maggiori incassi per l’erario. Tra giugno e ottobre il numero di verifiche e controlli eseguiti dalle Fiamme gialle è cresciuto del 33% rispetto ai primi cinque mesi del 2024.
A fronte di un aumento del 20% in quattro anni dei contribuenti Isa (arrivati a 2,7 milioni), le attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate hanno riscontrato gravi irregolarità che hanno consentito di accertare quest’anno una maggiore imposta di 1,2 miliardi. Gli accertamenti sono stati mirati e si sono concentrati sui soggetti ritenuti a maggior rischio e che presentavano anomalie importanti.
La Guardia di finanza ha posto particolare attenzione, ad esempio, ai digital content creator con l’obiettivo di individuare fenomeni di occultamento dei proventi derivanti dalla loro attività di influencer. Verifiche mirate anche nei confronti dei contribuenti che hanno optato per l’accesso a regimi agevolativi fiscali. La Gdf ha infine intensificato nei tre mesi tra giugno e ottobre 2024 anche i “controlli strumentali” per verificare la corretta memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi da parte dei commercianti al minuto.
La fotografia del Mef arriva nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo su Ires e Irpef, con novità per autonomi, redditi agrari e studi professionali. In particolare, il provvedimento, ha ampliato la deducibilità dei contributi per fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale e polizze assicurative per familiari a carico per il lavoro dipendente. Ed ha previsto semplificazioni e nuove agevolazioni anche per il lavoro autonomo “con una sostanziale semplificazione del sistema – ha spiegato il viceministro, Maurizio Leo, - che l’avvicina a quella del reddito d’impresa”. Inoltre, “viene introdotta la possibilità per gli studi professionali di aggregarsi in regime di neutralità fiscale. Questa misura favorisce la crescita e la competitività dei professionisti”.
Archiviato il capitolo del decreto fiscale (oggi è previsto il voto di fiducia) da martedì dovrebbero partire le votazioni in Commissione sulla manovra. L’obiettivo della maggioranza è di ridurre a una ventina gli emendamenti che otterranno il via libera.