Il fondo americano Kkr ha deciso di puntare sull’Italia anche per la mobilità sostenibile portando il valore complessivo di tutte le sue partecipazioni nel nostro Paese a 35 miliardi di enterprise value. L’ultimo, significativo accordo annunciato ieri riguarda la firma con Eni per l’ingresso di Kkr nel 25% del capitale sociale di Enilive, polo della mobilità green del gruppo guidato da Claudio Descalzi.
Il fondo Usa verserà un corrispettivo di 2,9 miliardi che saranno corrisposti in due step. Il primo è la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato in Enilive da 500 milioni. Il secondo l’acquisto di azioni Enilive da Eni a fronte del pagamento di 2,438 miliardi, corrispondente a una valutazione di 11,75 miliardi in termini di equity value per il 100% di Enilive. Prima del completamento dell’operazione Eni effettuerà un aumento di capitale di 500 milioni per azzerare la posizione finanziaria netta. L’operazione, evidenzia una nota, rappresenta uno sviluppo significativo del modello satellitare di Eni, unisce la capacità del gruppo di sviluppare business energetici a elevata crescita con l’esperienza di Kkr in qualità di investitore di lungo termine e l’investimento ottimizza la struttura del capitale di Eni.
L’accordo, spiega l’ad di Eni Claudio Descalzi "rappresenta un nuovo e importante passo avanti nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica. Con il supporto di Kkr, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita". "Questa operazione – commenta Alberto Signori, partner del team European Infrastructure di Kkr – si allinea perfettamente con la nostra visione di sostenere progetti trasformativi nel settore energetico in Europa". "Kkr – aggiunge l’ad di Enilive, Stefano Ballista – garantirà uno straordinario supporto al nostro percorso di crescita e nella transizione verso un’offerta sempre più decarbonizzata per la mobilità sostenibile".
Kkr investe regolarmente in Italia in diversi asset dal 2005. E dal 2018 a oggi ha puntato complessivamente oltre 9 miliardi. A luglio ha acquistato la rete fissa di Tim e l’ha integrata in FiberCop. Con il fondo di Private Equity, Kkr ha investito nel 2020 in Cmc, un’azienda di packaging di Città di Castello. Altri investimenti infine hanno riguardato dal 2019 l’Industria chimica emiliana Group, Magneti Marelli e le cartiere Fedrigoni.