
Il rapporto sulla non autosufficienza
Roma, 28 febbario 2025 – Il welfare familiare fa risparmiare allo Stato oltre 17 miliardi di euro. Per effetto del basso coinvolgimento del settore pubblico e del mercato, buona parte delle attività di assistenza a persone non auto-sufficienti è delegata alle famiglie.
Secondo il rapporto annuale Domina 2024, infatti, le famiglie italiane nell’ultimo anno hanno speso 13 miliardi di euro per il lavoro domestico, di cui 7,6 per la componente regolare e 5,4 per quella informale. In particolare, la spesa per badanti, dedicata quindi all’assistenza di persone anziane non autosufficienti, è di 7,2 miliardi (inclusa la componente di lavoro informale).
Perché incide anche sui conti dello Stato
Questa spesa da parte delle famiglie – spiegano gli autori dell’analisi - ha un impatto sui conti pubblici nazionali. In un ipotetico scenario senza l’impegno da parte delle famiglie, lo Stato dovrebbe farsi carico di una spesa aggiuntiva. Per stimare questo impatto, bisogna partire dalla situazione attuale della spesa pubblica italiana.
Va ricordato che l’Italia registra la più alta incidenza della spesa pensionistica rispetto al Pil (17,2%), oltre 4 punti sopra la media Ue, anche a causa della struttura demografica. Al contrario, la spesa per la voce ‘famiglia’ raggiunge in Italia solo l’1,2% del Pil, superando solo quelle di Irlanda, Cipro e Malta (dati Eurostat, 2021).
La spesa pubblica
Il rapporto della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) 2024 presenta, a sua volta, i dati relativi al 2023 per la spesa pubblica italiana per l’assistenza (Long Term Care, Ltc), fornendo il dettaglio per componenti (spesa sanitaria, indennità di accompagnamento e interventi socio-assistenziali, erogati a livello locale, rivolti ai disabili e agli anziani non autosufficienti) o per macro-funzioni (domiciliare, residenziale o monetaria).
La spesa pubblica complessiva per Ltc ammonta a 34 miliardi di euro, pari all’1,63% del Pil di cui circa tre quarti (73,6%) erogati a soggetti con più di 65 anni (25,0 miliardi). Per quanto riguarda le componenti, il 42,9% della spesa per Ltc riguarda le indennità di accompagnamento (13,1 miliardi) e il 38,7% la componente sanitaria (13,1 miliardi). Il restante 17,8% (6,0 miliardi) si riferisce ad altre prestazioni assistenziali, generalmente gestite dagli enti locali.
La spesa per Ltc può essere analizzata secondo un dettaglio per macrofunzioni. In particolare, si distingue: l’assistenza domiciliare e semiresidenziale (at home), l’assistenza residenziale (in institutions) e le prestazioni monetarie (cash benefits). Sui 34 miliardi complessivi, oltre la metà (50,3%) è destinata a sussidi monetari elargiti ai beneficiari. Il 30,1% riguarda invece sostegno a beneficiari residenti in strutture, mentre il 19,0% riguarda l’assistenza a domicilio. Va inoltre precisato che nella spesa dello Stato ci sono anche i rimborsi indiretti delle spese sanitarie (es. esenzioni ticket per reddito, patologia o per invalidità).
Long Term Care: il 74%
La spesa per ‘Long Term Care’ destinata alla popolazione over 65 ammonta quindi a 25,5 miliardi di euro, pari al 74,1% del totale (34,5 miliardi). In questo contesto, il sistema assistenziale è sostenuto grazie ai 7,2 miliardi spesi dalle famiglie per la gestione delle badanti (inclusa la componente irregolare). Senza la spesa delle famiglie, che garantisce la possibilità dell’assistenza a domicilio, lo Stato dovrebbe spendere circa 17,2 miliardi in più per la gestione in struttura di oltre 700 mila anziani (media pro-capite 22 mila euro annui, calcolati nel Rapporto 2020) Anche azzerando completamente l’indennità di accompagnamento, che oggi va a sostegno dell’assistenza a domicilio, la spesa pubblica salirebbe a 31,5 miliardi. Possiamo quindi affermare che, grazie all’onere delle famiglie, nel 2023 lo Stato ha risparmiato 6,0 miliardi di euro, pari allo 0,3% del Pil.
“Ruolo cruciale delle famiglie”
Secondo Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, dunque, “l’impegno delle famiglie svolge un ruolo cruciale nel sistema di welfare italiano. Considerando solo la spesa per l’assistenza agli anziani, le famiglie hanno speso nell’ultimo anno 7,2 miliardi di euro. Se lo Stato dovesse farsi carico di questa componente di assistenza, la spesa pubblica aumenterebbe del 25% (+6,0 miliardi). Possiamo quindi affermare che, grazie alla spesa delle famiglie, lo Stato risparmia oggi 6 miliardi di euro. Senza considerare i benefici sociali, sanitari e psicologici che l’assistenza in casa porta alla collettività”.