Lunedì 1 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Nomine, per Cdp rinvio al 2 luglio. Nuovi vertici in Ferrovie dello Stato

Trovato l’accordo: Tanzilli presidente e Donnarumma ad. Il nodo dei nomi che spettano al Tesoro

Nomine, per Cdp rinvio al 2 luglio. Nuovi vertici in Ferrovie dello Stato

Nomine, per Cdp rinvio al 2 luglio. Nuovi vertici in Ferrovie dello Stato

Niente da fare, ancora un rinvio per il rinnovo dei vertici della Cassa Depositi e Prestiti. Se ne parlerà la prossima settimana, quando il ministero dell’Economia avrà sistemato tutti i tasselli del board. Si sblocca, invece, la situazione alle Ferrovie dello Stato con l’arrivo del nuovo tandem composto dall’ex amministratore delegato di Acea e Terna, Stefano Donnarumma, che avrà lo stesso incarico nella cabina di comando delle Fs, affiancato da Tommaso Tanzilli, consigliere uscente e che rientra con la nomina a presidente. Una candidatura fortemente sostenuta da Fdi e che ha avuto la meglio su altri candidati.

Va all’incasso anche la Lega, che ha sempre sostenuto la posizione di Donnarumma, tra l’altro gradito anche al partito della premier. Piu complessa, invece, la situazione in un’altra delle controllate del Mef, Cdp. Non sembra in discussione l’attuale squadra di vertice, composta dall’ex vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco, sulla poltrona di ad, e da Giovanni Gorno Tempini, il presidente la cui indicazione spetta alle Fondazioni Bancarie. Sulla conferma dell’attuale squadra ci sarebbe stato un sostanziale via libera da parte di Palazzo Chigi, che avrebbe stoppato sul nascere l’ipotesi di un ribaltone suggerito proprio dal Mef. Per ora non se ne parla: troppo importanti e impegnativi i dossier nelle mani di Cdp per pensare a un cambio della guardia in corsa e soprattuttto con i cantieri del Pnrr che dovrebbero accelerare entro la fine dell’anno.

Il problema, riguarda, invece, gli altri membri del cda e, in particolare, il rappresentante del ministero dell’Economia. Infatti, con l’avvio della "gestione separata" deciso con la trasformazione di Cdp in Spa nel 2003, è stata previsto l’ingresso nel board del Ragioniere generale dello Stato, del direttore generale del Tesoro e dei tre membri in rappresentanza degli enti locali, regioni, province e comuni. Secondo quanto stabilito dello statuto, il posto del Mef spetterebbe proprio al direttore generale del Tesoro. Ma, nei mesi scorsi, il ministro dell’Economia ha deciso un riassetto dei vertici del dicastero con uno spacchetto delle funzione e la nomina di un direttore generale al quale sarebbero affidate proprio le deleghe delle partecipate. Da qui il nodo che il Mef non ha ancora sciolto facendo slittare l’assemblea al 2 luglio.