
Bettina Orlopp è la prima donna a guidare Commerzbank nei suoi 155 anni di storia
Cambiano il cancelliere e gli scenari politici per la Germania dopo le elezioni del 23 febbraio scorso. Ma resta uguale la valutazione negativa sul tentativo di scalata di Unicredit a Commerzbank. Lo ha confermato Bettina Orlopp, ceo dell’istituto di Francoforte, annunciando che anche l’esecutivo guidato da Friedrich Merz manterrà la linea tracciata dal predecessore Olaf Scholz. "Il nuovo ministro delle Finanze ha detto che a loro continua a non piacere l’attuale approccio avuto sino a ora – ha detto la top manager – E anche la Cdu ha fatto dichiarazioni in questo senso". Immutata anche la posizione della banca tedesca, ribadita dalla Orlopp alla Morgan Stanley European Financials Conference 2025 di Londra.
"Abbiamo sempre detto che siamo concentrati sulla nostra strategia, ma come management siamo sempre aperti a tutte le proposte e questo non è cambiato", ha affermato la ceo di Commerzbank, che ha alzato la redditività nel piano al 2027 per frenare le avance del gruppo italiano guidato da Andrea Orcel. Tutto ciò nonostante il via libera arrivato dalla Bce, che consente a Unicredit di salire al 29,9%, sul quale si è espressa la presidente Christine Lagarde. Si tratta "di un dato di fatto" ha detto Lagarde in un intervento al Parlamento europeo, ricordando che "un quadro che supporti la resilienza delle banche è di fondamentale importanza".
I tempi lunghi dell’operazione Commerzbank riportano il focus di Unicredit sul risiko bancario italiano, che la vede protagonista con l’Ops lanciata su Banco Bpm. Poi la partita su Generali, dove è in atto il confronto fra i maggiori soci: da una parte Mediobanca, pronta a presentare una lista di maggioranza in cui candidare l’attuale ceo Philippe Donnet, dall’altra Francesco Gaetano Caltagirone, sostenuto da Delfin, che prepara una lista fino a 6 nomi da proporre all’assemblea del 24 aprile prossimo. Cruciale il ruolo di Assogestioni: sul tavolo del Comitato dei gestori, che oggi tornerà a riunirsi, saranno due i pareri legali a supporto della discesa in campo dei fondi: oltre a quello di Anima, ne dovrebbe arrivare un secondo di Intesa Sanpaolo.
Tra i protagonisti del risiko c’è anche Mps. Ieri l’ad Luigi Lovaglio ha ribadito l’ambizione di "costruire la terza forza competitiva nel settore bancario italiano" grazie all’Ops lanciata su Mediobanca, mentre la quota in Generali che Mediobanca porterà in dote "non è cruciale per il potenziale" che la banca vuole esprimere con l’aggregazione. A questo proposito, rispondendo indirettamente all’ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel, Lovaglio è tornato sulle potenziali dissinergie dell’operazione, che a suo avviso "saranno minime e che gestiremo nel modo migliore mettendo molta attenzione ai clienti e alle persone".