Roma, 27 settembre 2023 - Nel 2024 il Pil è atteso in crescita dell'1,2%. Lo stima la Nadef, che questa sera ha ricevuto il via libera del governo. Il rapporto Deficit/Pil per il prossimo anno viene calcolato al 4,3% mentre quello debito pubblico/Pil al 140,1%. Il prossimo anno il tasso di disoccupazione viene previsto al 7,3%.
Nella Nadef il governo indica un'impostazione di bilancio "all'insegna della serietà e del buon senso”. Saranno confermati, secondo quanto si apprende, “gli aiuti alle famiglie con redditi medio bassi” e “il taglio del cuneo”.
La Nadef predisposta dal governo, viene spiegato, tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l'impatto della politica monetaria restrittiva con l'aumento dei tassi d'interesse (che sottrae risorse dell'ordine di 14-15 miliardi agli interventi attivi a favore dell'economia e delle famiglie), le conseguenze della guerra in Ucraina.
Il rapporto deficit/Pil nel 2023 sale dal 4,3% al 5,3% interamente per l'effetto del Superbonus 110%. "I bonus edilizi - spiegano fonti autorevoli - avranno un impatto negativo sui conti pubblici. In assenza di questi, il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all'anno. I bonus edilizi comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell'intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell'economia reale e delle famiglie”.
"Abbiamo varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio. Stiamo lavorando per scrivere una manovra economica all'insegna della serietà e del buon senso. E che mantenga gli impegni che abbiamo preso con gli italiani: basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”, scrive sui social la premier Giorgia Meloni parlando di “alcuni importanti provvedimenti” approvati oggi dal Consiglio dei ministri.
Il Governo inoltre oggi ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 la possibilità per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione, come del settore privato, di svolgere la propria attività in modalità di lavoro agile.
In serata il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti presentando la Nadef ha dichiarato: "Qualcuno potrebbe osservare che non rispettiamo il famoso 3% di deficit, effettivamente non lo rispettiamo. La situazione complessiva non induce a ritenere di fare politiche procicliche che contribuiscano a determinare, oltre alle politiche monetarie restrittive, la recessione. Quindi l’asticella è stata posta, a nostro giudizio, a un livello di assoluta ragionevolezza’’. Giorgetti rispondendo alle domande dei giornalisti ha quindi aggiunto: "Il debito pubblico è sostanzialmente stabilizzato, da un 140,2% del 2023 dovremmo arrivare nel 2026 al 139,6%". E ancora: “La delega fiscale comincerà partendo dai redditi più bassi e dallo scaglione più basso". Sulle banche: “L'obiettivo è fare politica industriale. Mps può diventare una leva per costruire un polo forte bancario, non abbiamo necessità di fare cassa subito, quindi le valutazioni che farà il ministero dell'Economia e il ministro saranno nell'interesse della banca e dei suoi azionisti, in particolare quelli che hanno partecipato a questa grande operazione di successo italiano”.