Roma, 29 gennaio 2024 – Primi segnali di riduzione dei tassi sui mutui per l’acquisto della prima casa.
Mutui, calano i tassi
Secondo il bollettino mensile di gennaio dell’Abi (Associazione bancaria italiana) a dicembre 2023 il tasso medio sui mutui ha segnato, dopo oltre un anno di crescita, una flessione, passando dal 4,5 al 4,42%.
I prestiti alle imprese
I tassi sulle altre operazioni di finanziamento, in particolare quelle alle imprese, invece hanno continuato lo loro leggera crescita, passando dal 5,59% per cento di novembre al 5,69% di dicembre.
Come effetto sul tasso medio di tutti i finanziamenti si ha un valore invariato a dicembre rispetto a novembre (4,76%).
I prestiti interbancari
I tassi sui mutui stanno iniziando la loro discesa come da attese perché già da fine novembre il mercato dei prestiti interbancari aveva visto una seppure minima riduzione dei tassi: in questo senso, i mercati finanziari stanno anticipando quelle che sperano essere le mosse della Bce che dovrebbe iniziare a breve il percorso di riduzione del costo del denaro da quest’anno.
I depositi
Sul fronte opposto dei depositi – stabili le consistenze che a dicembre si sono attestate a 1.779 miliardi ma rispetto a un anno prima il calo è pari al 3,8 per cento – per quelli a scadenza prestabilita a dicembre i rendimenti sono saliti al 3,9% dal 3,82% di novembre mentre per i depositi ordinari il rendimento è salito allo 0,96% e per i conti correnti è arrivato allo 0,53 per cento.
Il credito
Ancora in contrazione (ma meno marcata) l’erogazione di credito che a dicembre 2023 fa registrare un -2,2% per quel che riguarda i prestiti a imprese e famiglie (a novembre il calo era stato del 3%).
Per quel che riguarda, infine, le sofferenze nette in un anno sono cresciute di quasi 4 miliardi raggiungendo a novembre 2023 i 17,7 miliardi di euro contro 17,5 miliardi a ottobre.
Tornando ai mutui, non è semplice per il consumatore orientarsi nella scelta del mutuo, specie in tutti i casi in cui l’acquisto avviene per necessità abitativa e non può essere procrastinato.
Quale mutuo scegliere
Secondo Guido Bertolino, responsabile business development di Mutui supermarket, “i mutui a tasso fisso sono ancora convenienti e con ogni probabilità lo rimarranno specie per le durate non inferiori ai 20 anni e a oggi i migliori mutui a tasso fisso costano circa l’1,7% in meno rispetto ai mutui a tasso variabile”.
"Tasso variabile che nei mesi scorsi si era ridotto a una quota residuale del mercato e che dovrebbe calare a partire da marzo e scendere sotto il 3% a settembre e poi arrivare verso quota 2% nel corso del 2025”.
Le politiche monetarie della Bce
Ma tutto dipenderà dalle politiche monetarie della Bce. Da Mutuionline fanno sapere che l’anno è iniziato “moderatamente bene” e si prevede un forte incremento delle surroghe da variabile a fisso in corso d’anno. “Quel che si evidenzia – spiega Nicoletta Papucci, direttore marketing di mutuionline.it – è una forte ripresa delle richieste di mutui dopo il crollo del 2023 ma la crescita del mercato dipenderà poi dalle politiche sui tassi della Bce”. E a proposito di tassi, “il fisso – spiega Papucci – si colloca oggi tra il 3,2 e il 3,5%, un dato storicamente buono, e il variabile è intorno al 4,5%. Oggi il variabile risulta decisamente più rischioso perché già quest’anno si paga più del fisso e il trend proseguirà anche nel 2025.
I prezzi attuali sono contenuti e non ha senso aspettare di comprare casa solo per vedere limare di qualche decimale i tassi”.
Difficoltà a pagare le rate
Il rincaro degli interessi sui mutui sta colpendo chi ha scelto un finanziamento a tasso variabile per comprare casa. Secondo un’indagine di Facile.it, quasi 200mila famiglie non sono riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno proprio a causa del rialzo dei tassi di interesse, che la Bce ha portato fino al 4,5% per fermare l’inflazione, con un repentino aumento del costo dei mutui.
Il mercato immobiliare
Nel secondo trimestre del 2023, il mercato delle compravendite immobiliari ha registrato una contrazione significativa, con una diminuzione del 16%. In parallelo, C’è stato un calo del 20% delle richieste di mutui da parte di privati e famiglie. Questi dati hanno avuto un impatto diretto sull’erogazione di nuovi mutui, con una diminuzione del 33,3% nel secondo trimestre del 2023 e del 29,9% nel primo semestre dell’anno. Nel terzo trimestre del 2023, il 65% delle richieste di mutui sul canale online era finalizzato all’acquisto di una prima o seconda casa. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al 61% del trimestre precedente. Parallelamente, la finalità surroga è scesa al 27% delle richieste, rispetto al 32% del trimestre precedente.
Le scelte delle famiglie
Questa variazione può essere attribuita all’aumento dei tassi di interesse, che ha reso i mutui a tasso variabile meno attraenti e spinto i mutuatari a considerare la sostituzione dei loro mutui con mutui a tasso fisso. Nel terzo trimestre del 2023, fanno sapere da Mutui Supermarket, il 96% delle preferenze sul canale online era a favore dei mutui a tasso fisso, in leggero calo rispetto al 97% del trimestre precedente ma comunque in crescita rispetto al 93% del primo trimestre.