Sabato 5 Ottobre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Mutui, richieste in calo del 19,4% nei primi nove mesi del 2023

L’analisi di Crif: incide la complessa fase economica e geopolitica, ma cambiano anche le scelte delle famiglie

Milano, 24 ottobre 2023 – Sono cambiati i tempi rispetto a quando il sogno principe di una famiglia (in termini materiali) era quello possedere una casa di proprietà, magari acquistata dopo anni – decenni – di sacrifici e simbolo di una stabilità che per tanti rappresentava uno dei più importanti traguardi da raggiungere nella vita. Un po’ come – coi dovuti adattamenti del caso – l’obiettivo del posto fisso al lavoro. Non è più così sotto entrambi i punti di vista e se per quanto riguarda l’ottica professionale, a fare la differenza sono diventate le nuove prospettive del mercato, in ambito abitativo, a parlare chiaro sono i riscontri legati alle richieste di mutui.

Nei primi nove mesi del 2023 cala la richiesta di mutui
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L’analisi

A sostenere la tesi sono i dati raccolti da Crif e basati sul sistema di informazioni creditizie di Eurisc: nei primi nove mesi dell’anno si sta in effetti mantenendo un robusto trend negativo in relazione alle richieste di mutuo, in calo per diversi aspetti, che variano dalla difficile e soprattutto incerta attuale fase economica e geopolitica, alle mutate prospettive delle famiglie, che sempre più spesso dimostrano di apprezzare la flessibilità anche in relazione all’alloggio principale, che non deve più per forza essere ‘per sempre’, ma che può essere sostituito per ragioni di spostamenti, di opportunità, o semplicemente di gusti.

Mutui, richieste in calo di quasi il 20%

Le statistiche relative all’anno in corso registrano, dal primo gennaio al 30 settembre, un trend negativo del 19,4% nella richiesta di mutui da parte delle famiglie italiane. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno però, a partire dal mese di settembre, sono stati registrati timidi segnali di ripresa che hanno portato da una discesa a doppia cifra fino a un -9,2% rispetto al periodo precedente. Per analizzare il dato nella sua completezza, Crif osserva che a giugno il fenomeno delle surroghe ha segnato un -17,3%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del -24,9%.

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L’entità del finanziamento

Restando ai primi 9 mesi dell’anno, l’importo medio richiesto rimane pressoché stabile (-0,3%), con un valore complessivo di 144.162 euro. Tuttavia, considerando il solo mese di settembre, si va in controtendenza, registrando un amento dell’1,2%. “In generale - spiega Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif - in questi ultimi mesi, le richieste di finanziamento per le famiglie italiane hanno subito un rallentamento a causa dell’inflazione e del contesto geopolitico. Pertanto, un tema cruciale per le banche, da qui ai prossimi mesi, sarà quello della sostenibilità e della qualità del credito”.

L’identikit delle richieste in banca

Per quanto riguarda la distribuzione per entità dell’importo, nei primi nove mesi del 2023 le richieste di mutuo fino a 100.000 euro hanno rappresentato quasi il 40% del totale. A seguire si conferma una delle fasce più ‘amate’ dagli italiani, quella relativa alle somme comprese tra i 100.000 e i 150.000 euro, che registra un ulteriore 29,6%. A seguire si posiziona la classe 150.000-300.000 euro, con una percentuale del 25,9%, mentre solo una piccola parte (il 5,1%) supera i 300.000 euro. Se analizziamo le età, invece, emerge che i richiedenti tra i 25 e i 44 anni sono il 60,9% del totale, mentre il 33,4% è composto dai 45-64 anni. Infine, 8 richieste su 10 prevedono dei piani di rimborso che superano i 15 anni, a conferma del fatto che le famiglie italiane privilegiano soluzioni dilazionate nel tempo per non appesantire il bilancio familiare.