Milano, 3 marzo 2016 - Il governo fa marcia indietro sulle rate non pagate dei mutui. La banca potrà pignorare la casa solo dopo 18 rate di morosità e non sette come inizialmente trapelato. In realtà quella della settima rats non pagate non era una novità: già oggi, raggiunta la somma di morosità, l'istituto di credito può procedere alle vie legali per pignorare l'immobile. Nel decreto sui mutui proposto dal governo, tuttavia, è inserito il recepimento della direttiva Ue che accelera di molto i tempi giudiziari. In commissione alla Camera si è deciso quindi di modificare il numero di rate inizialmente previsto per consentire le procedure di pignoramento. E il governo ha dato parere positivo.
LA POLEMICA - Questi cambiamenti che sarebbero stati già approvati "se i 5 Stelle non avessero impedito alla Commissione Finanze di riunirsi, ieri". A spiegarlo è il presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato, in conferneza stampa assieme al capogruppo in Commissione Finanze, Michele Pelillo, e al relatore del provvedimento sulle banche, Giovanni Sanga. Si tratta inoltre di "mancato pagamento" e non di "ritardato pagamento", specificano i parlamentari del Pd.
NIENTE RETROATTIVITA' - Chiusa la querelle sulla retroattività delle nuove norme. I parlamentari specificano che "la nuova normativa sull'inadempimento non si applica ai contratti già in essere neanche in caso di surroga e offre al momento della stipula maggiori vantaggi per il cittadino, obbligando la banca ad una maggiore trasparenza". Altra modifica riguarda la clausola di inadempimento che diventa facoltativa. La banca non può obbligare il cittadino a sottoscriverla, in caso di inadempimento la casa può essere messa in vendita solo con uno specifico atto di disposizione dell'immobile da parte del consumatore. Viene inoltre confermato il divieto di 'patto commissorio' (art. 2744cc). Viene disciplinato per legge il cosiddetto 'patto marciano', già riconosciuto dalla giurisprudenza, la banca può cioè trattenere dopo la vendita della casa solo quanto ancora dovuto ed è obbligata a restituire al consumatore l'eventuale eccedenza. Confermato che il trasferimento del bene immobile alla banca, a seguito dell'inadempimento, comporta l'estinzione del debito anche se il valore dell'immobile è inferiore a quello del debito residuo. In questo modo si evita così la procedura giudiziaria con conseguenti risparmi di spesa per il cittadino e il deprezzamento del bene immobile. Altra novità: la valutazione della casa, successivamente all'inadempimento, deve essere effettuata da un perito indipendente nominato dal tribunale. Il consumatore deve essere assistito da un esperto di sua fiducia e su tutta la procedura vigila la Banca d'Italia.
BAGARRE 5 STELLE - Questa mattina, intanto, si è chiusa, dal punto di vista disciplinare, la bagarre innescata dai 5 Stelle durante il question time di ieri proprio per protestare sul decreto mutui . Per i deputati grillini undici 'cartellini rossi', con sospensione dai lavori in Aula da 3 a 6 giorni.