Roma 9 novembre 2023 – Cos’è la cartolarizzazione a valenza sociale? Se ne sente parlare ormai da qualche tempo, anche alla luce degli scenari di crisi internazionali che hanno avuto riflessi negativi sulla vita quotidiana delle famiglie. La pandemia di Covid-19 e lo scoppio del conflitto russo-ucraino hanno determinato l’aumento dell’inflazione, e così anche dei tassi. Il prezzo dei beni di prima necessità è aumentato: vivere costa molto di più e così diventa difficile rispettare gli impegni con le banche e pagare le rate del mutuo di casa. Stando ai dati offerti da Nomisma, infatti, nell’ultimo anno il numero delle aste giudiziarie è in costante crescita. In questo contesto si inserisce la cartolarizzazione a valenza sociale. Vediamo di cosa si tratta.
Cos’è la cartolarizzazione a valenza sociale?
È un istituto entrato in vigore nel gennaio 2020, introdotto nel nostro ordinamento con la Legge 130/1999. Questa nuova soluzione di natura strettamente finanziaria permette alle banche di vendere in blocco i propri crediti deteriorati a società finanziarie terze che, a loro volta, si occuperanno in autonomia di attuare le procedure di recupero credito nei confronti dei debitori.
Cosa sono le Reoco? E le Aps?
In questa legge si legittima, infatti, la nascita delle società immobiliari, le Reoco. L’acronimo Reoco significa Real Estate Owned Company, ed indica quelle società veicolo che hanno lo scopo di evitare che un immobile (sul quale una banca/intermediario finanziario vanti una garanzia reale) si depauperi, nelle mire del lungo processo esecutivo. Ad esempio, la Reoco partecipa all’asta (per acquistare il bene o rialzarne comunque il valore), e poi, una volta divenuto proprietaria del bene opererà per la migliore valorizzazione dello stesso. Altra figura che entrerà in gioco sono è l'Aps, Associazione di Promozione Sociale, che si occuperà di affiancare e tutelare il debitore nella sottoscrizione del contratto di locazione.
E le banche?
Anche le banche ci guadagnano. In una situazione di mancato pagamento, le banche dovrebbero sistemare i propri bilanci da crediti che con buona probabilità non verrebbero più incassati, oppure che verrebbero recuperati solo dopo procedure dispendiose, sia per tempi che per costi. In questo modo riescono a ottenere immediata liquidità e a mantenere i conti in ordine.
Facciamo un esempio
Una famiglia non riesce a pagare la rata del mutuo e vede pignorata la sua casa. Ecco che può richiedere una cartolarizzazione, ossia un’istanza per sottoscrivere un contratto di affitto sullo stesso immobile pignorato, da parte di una società terza, una Reoco, prima che la casa venga venduta sul mercato all’asta giudiziaria. Il risultato benefico è che il debitore non sarà costretto a lasciare l’immobile, che verrà comprato dalla Reoco, e potrà continuare a vivere nella stessa casa, pagando un affitto all’agenzia terza.
E' bene ricordare, però, che si può procedere all'attivazione della cartolarizzazione a valenza sociale solo dopo una valutazione approfondita del reddito e delle finanze delle famiglie indebitate. L'istituto non viene attivato automaticamente.