Domenica 1 Settembre 2024
SOFIA SPAGNOLI
Economia

Mutui a tasso fisso o variabile? Ragioniamo dopo lo stop ai rialzi della Bce

La decisione dell’Eurotower ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi si è indebitato senza bloccare la rata. Ma è bene ricordare che il ribasso non sarà immediato

Roma, 29 ottobre 2023 – Una buona notizia per chi ha il mutuo a tasso variabile: la Bce ha fermato i rialzi. I tassi di interesse, che definiscono il costo del denaro, non si alzeranno più di così perché hanno toccato il loro picco massimo. L’aumento sulle rate dei mutui variabili italiani si fermerà a +294 euro rispetto a gennaio 2022 (+64%). Un respiro di sollievo per i mutuatari a tasso variabile, ma è bene ricordare che il ribasso non sarà immediato, ci vorrà ancora un po’ di pazienza.

Mutui, la Bce ferma il rialzo dei tassi. Nella foto Christine Lagarde
Mutui, la Bce ferma il rialzo dei tassi. Nella foto Christine Lagarde

A quando il ribasso?

Christine Lagarde ha deciso di ridare linfa al mercato riaprendo i rubinetti. Bisognerà però aspettare il 2024 per vedere il ribasso sui tassi. Si tratta di previsioni, perché non esistono ancora date precise, ma gli esperti suppongono che i primi cali effettivi ci saranno intorno tra maggio e giugno 2024. Attualmente l’indice Euribor, ossia il tasso che la Bce applica sulle banche, è a 3,95%. Secondo le previsioni, a marzo 2024 dovrebbe scendere a 3,93%, poi arrivare a 3,75% a giugno e 3,35% a dicembre 2024.

Quanto costerà quindi la rata del mutuo?

Se il ribasso Euribor dovesse seguire il trend stimato, allora la rata del mutuo medio presa in esame resterebbe uguale a quella di oggi (750 euro) a marzo 2024, per poi scendere a 737 euro a giugno e a 708 euro a dicembre 2024. Per fare un confronto, dall’anno scorso la rata media di un mutuo a tasso variabile è aumentata di 294 euro, passando da 456 euro di gennaio 2022 ai 750 euro di oggi (+64%). Sommando i rincari mensili, l’esborso aggiuntivo per i mutuatari è stato di oltre 2.850 euro.

Meglio tasso fisso o variabile, quindi?

Per chi è alle prese con la sottoscrizione di un mutuo, è bene ricordare che non esiste in assoluto una scelta migliore di un’altra. Le componenti da valutare con attenzione sono diverse, a partire dalla propria propensione al rischio. In generale, per chi non è disposto a rischiare, la soluzione più adatta potrebbe essere quella del tasso fisso, che garantisce la stabilità della rata. Per chi invece è più incline al rischio e dispone di una capacità reddituale tale da far star tranquilli anche in caso di variazioni consistenti delle rate, la scelta migliore potrebbe essere quella di sottoscrivere un tasso variabile. Si tratta di fare una piccola scommessa, perché dal nuovo anno i tassi variabili comincino a frenare la loro ascesa e poi a scendere. Sul lungo periodo i tassi variabili si sono sempre dimostrati più convenienti. Bisogna però avere le spalle larghe per i momenti di difficoltà dei mercati.

Se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn clicca qui