Martedì 10 Settembre 2024

Scure Ue su Apple, maxi multa per Google. Le repliche: “Siamo delusi. Non si cambiano le regole in corsa”

La Corte di giustizia Ue ha respinto il ricorso di Google e cancellato una sentenza favorevole a Apple che dovranno pagare rispettivamente 2,4 miliardi e 13 miliardi. Vestager: “Nessuno è al di sopra della legge”

Roma, 10 settembre 2024 – La Corte di Giustizia dell'Ue ha respinto il ricorso di Google e Alphabet contro la maxi multa per 2,4 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Ue al gruppo di Mountain View. L'esecutivo comunitario aveva constatato nel 2017 che Google ha abusato della sua posizione dominante nello Spazio economico europeo nel comparto delle ricerche generiche su Internet, favorendo il proprio comparatore di prodotti, rispetto a quelli dei comparatori di prodotti concorrenti. Il Tribunale aveva già respinto il ricorso della società nel novembre 2021.

I simboli ei Google e Apple e la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager
I simboli ei Google e Apple e la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager

"Siamo delusi dalla decisione della Corte. Questa sentenza si riferisce a un insieme di fatti molto specifico. Abbiamo apportato modifiche nel 2017 per conformarci alla decisione della Commissione Europea e il nostro approccio ha funzionato con successo per oltre sette anni, generando miliardi di clic per oltre 800 servizi di comparazione prezzi”, ha dichiarato un portavoce di Google in seguito alla decisione della Corte di Giustizia dell'Ue di respingere il ricorso di Google e Alphabet contro la maxi multa per 2,4 miliardi di euro inflitta dalla Commissione al gruppo di Mountain View.

La sentenza della Corte Ue su Google Shopping è "epocale e dimostra che anche le più potenti società tecnologiche possono essere ritenute responsabili, nessuno è al di sopra della legge”. Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager incontrando la stampa dopo i due pronunciamenti del tribunale a Lussemburgo.

La Corte di giustizia europea si è anche pronunciata su una questione fiscale che riguarda Apple in Irlanda. La Corte ha infatti annullato una sentenza del Tribunale Ue, che aveva a sua volta annullato una decisione dell’Antitrust europeo sulle agevolazioni fiscali ottenute da Apple tra l’inizio degli anni 90 e la metà del decennio passato.

Sulla base di questa decisione ora l’Irlanda dovrà recuperare gli aiuti (stimnati in 13 miliardi di euro) che erano stati elargiti al gruppo. Con un comunicato, la Corte di giustizia ricorda che nel 2016 la Commissione europea aveva deciso che alcune società appartenenti al gruppo Apple avevano beneficiato, dal 1991 al 2014, di vantaggi fiscali costitutivi di un aiuto di Stato concesso dall’Irlanda. Tale aiuto, si legge, riguardava il trattamento fiscale degli utili generati da attività della Apple al di fuori degli Stati Uniti. Nel 2020 il Tribunale ha annullato la decisione adottata dalla Commissione, ritenendo che quest’ultima non avesse sufficientemente dimostrato l’esistenza di un vantaggio selettivo a favore di tali società. Nel pronunciarsi sull’impugnazione, la Corte annulla la sentenza del Tribunale e statuisce definitivamente sulla controversia, confermando al contrario la decisione della Commissione.

"Questo caso – sottolinea Apple – non ha mai riguardato la quantità di tasse che paghiamo, ma il governo a cui siamo tenuti a pagarle. Paghiamo sempre tutte le tasse che dobbiamo ovunque operiamo e non c'è mai stato un accordo speciale. Apple è orgogliosa di essere un motore di crescita e innovazione in Europa e nel mondo e di essere sempre uno dei maggiori contribuenti al mondo". La Commissione europea, rileva ancora Apple, "sta cercando di cambiare retroattivamente le regole, ignorando che, come previsto dal diritto tributario internazionale, il nostro reddito era già soggetto a imposte negli Stati Uniti".