Dublino, 15 settembre 2023 – Una multa da 345 milioni di euro, per aver violato le disposizioni europee in materia di protezione dei dati personali dei minorenni. Questa volta il destinatario è TikTok, il social cinese ultrapopolare tra i giovanissimi (e non solo) di tutto il mondo: oggi conta 150 milioni di utenti degli Stati Uniti e 134 milioni in Europa.
A differenza degli altri colossi dei social, TikTok non fa capo a una società americana (come Meta, X, o Alphabet) ma alla cinese ByteDance, con tutto quel che ne discende per la gestione a rischio trasparenza, dei dati degli utenti.
Le violazioni contestate e la sanzione
La multa (definita “amministrativa da 345 milioni di euro”) arriva dall’Irlanda, ed è stata comminata dalla Commissione per la Protezione dei Dati (Irish Data Protection Commitee) al termine dell’istruttoria su una indagine svolta, tre anni fa, dal 31 luglio al 31 dicembre 2020. Fra le violazioni che vengono contestate alla piattaforma, spiega The Guardian, c’è l’aver usato l'impostazione 'standard' nella gestione degli account degli utenti di età compresa tra 13 e 17 anni; di non aver protetto adeguatamente la diffusione dei contenuti degli utenti minorenni , consentendo commenti pubblici su tali account. Infine, TikTok non avrebbe verificato se l’adulto collegato all’account del minore (nell’ambito del programma di "abbinamento familiare") fosse effettivamente un genitore o un tutore.
La difesa: “Dati vecchi, abbiamo già corretto”
La replica di TikTok è arrivata a stretto giro. Un portavoce della piattaforma ha sottolineato che le violazioni contestate risalgono a tre anni fa, e che nel frattempo i problemi segnalati sono stati ampiamente risolti: “Pur rispettando l'autorità della DPC, non siamo d'accordo sulla decisione, in particolare sull'importo della sanzione, e stiamo valutando i prossimi passi. Le criticità sollevate dall'autorità irlandese si concentrano su alcune impostazioni e funzionalità presenti in app tre anni fa e che abbiamo modificato ben prima dell'avvio dell'indagine, come l'impostazione dei profili degli utenti sotto i 16 anni privati di default” ha spiegato il portavoce.
I precedenti per TikTok
Non è la prima multa che TikTok si vede arrivare dal Vecchio Continente: ad aprile è stata multata di 12,7 milioni di sterline dall'autorità di regolamentazione dei dati del Regno Unito. Motivo: aver elaborato illegalmente le informazioni relative a 1,4 milioni di bambini sotto i 13 anni che utilizzavano la sua piattaforma senza il consenso dei genitori. L'autorità britannica aveva denunciato come TikTok avesse fatto ''molto poco, se non nulla'' per verificare chi stava utilizzando la piattaforma.
La risposta, della piattaforma era stata la stessa di oggi: le violazioni contestate si riferivano allo stesso periodo 31 luglio-31 dicembre 2020) e TikTok sosteneva di aver risolto i problemi sollevati dall'indagine.
Tutte le multe per violazione privacy dal 2018
Dall’entrata in vigore del Gdpr, il regolamento europeo della privacy, sono state decise sanzioni e multe per un totale di oltre 3 miliardi e mezzo di euro. Il record è sicuramente quello di Meta: a maggio di quest’anno è stata multata dalle autorità europee per 1,2 miliardi di euro, per violazioni delle norme sulla privacy di Facebook. Sempre Meta, nel 2022, ha ricevuto altre due mega sanzioni: una da 405 milioni e l’altra da 265.
Il record del 2012, invece, appartiene ad Amazon, condannata a pagare una sanzione da 746 milioni di euro. Prima di allora, la multa più alta era toccata a Google: 50 milioni nel 2019. Insomma, la strategia chiarissima dei custodi del DGPR è rendere estremamente costosi gli errori per la ‘non conformità’ nel trattamento del dati. Una medicina amara, che questa volta è toccata a Tiktok.