Il Monte dei Paschi brinda a una trimestrale oltre le attese e si conferma la pedina più pregiata del prossimo risiko bancario. L’istituto senese, infatti, è sotto stretta osservazione in vista del collocamento di una quota del 26,7% detenuta dal Tesoro, previsto entro fine anno, e Piazza Affari lo premia. Merito di un utile che, nei primi 9 mesi dell’anno, è balzato a quota 1,57 miliardi, in crescita del 68,6% sul 2023, per effetto del miglioramento della gestione operativa e di benefici fiscali per quasi mezzo miliardo. Numeri che consolidano la fiducia del ceo Luigi Lovaglio di superare il target di 1,3 miliardi, con un risultato ora atteso a fine 2024 "tra 1,3 e 1,4 miliardi".
Il terzo trimestre ha contribuito con utili per 407 milioni, superiori ai 323 milioni del consensus, con il margine di interesse che cresce dell’1,8% sul secondo trimestre e compensa il calo del 3,9% delle commissioni. I ricavi dei 9 mesi sono saliti dell’8,3%, a 3,04 miliardi, sostenuti sia dal margine di interesse (+4,7%) che dalle commissioni (+10,7%), nel cui ambito ha corso il wealth management (+19,6%). Il contenimento al 2,5% dell’aumento dei costi ha permesso al risultato operativo lordo di salire del 13,7% a 1,65 miliardi.
Lovaglio ha confermato l‘impegno a un payout del 75% dell‘utile (già accantonati 800 milioni di dividendi) e ha sottolineato la capacità della banca di generare capitale, come dimostra un Cet1 salito al 18,3%: "È bello – ha detto – avere capitale in eccesso, perché ci permette di guardarci intorno e cogliere le opportunità che dovessero presentarsi". In Borsa il titolo Mps ha chiuso la seduta di ieri a 5,37 euro, in rialzo del 3,11%.
All’opposto il sentiment di Piazza Affari per Unipol, che nei primi 9 mesi del 2024 ha ottenuto risultati in chiaroscuro: giù i profitti, ma raccolta diretta in aumento e obiettivi del piano strategico al 2024 confermati. La Borsa non ha apprezzato e il titolo ha lasciato sul terreno il 6,12%.
L’utile del gruppo bolognese si è attestato a quota 724 milioni, in calo del 5,9% sullo stesso periodo del 2023, per effetto dello stanziamento di un fondo di solidarietà da 149 milioni destinato al prepensionamento di circa 500 dipendenti. La raccolta, invece, è aumentata del 9,1% a 11,4 miliardi, con il comparto Vita salito del 9,6% a 4,9 miliardi e il comparto Danni dell‘8,7% a 6,5 miliardi. In progresso anche la solidità patrimoniale, con un indice di solvibilità cresciuto dal 215% di fine 2023 al 224%. "Siamo sul binario giusto per conseguire gli obiettivi di redditività del piano industriale e dopo il trimestre siamo ancora più certi di raggiungerli", ha commentato Matteo Laterza, fresco di nomina ad amministratore delegato dopo l‘ingresso in cda a fine ottobre. Il manager ha poi confermato la disponibilità di Unipol a esaminare il dossier Mps, in una fase di grande fermento nel mercato bancario scosso dall’Opa di Banco Bpm su Anima.
Infine, il Gruppo Sella ha archiviato i primi 9 mesi con un utile netto a 124,1 milioni, in crescita del 2,4%. Significativo il dato sugli impieghi, che hanno continuato a crescere raggiungendo quota 11,5 miliardi (+5,3% rispetto a settembre 2023), in controtendenza rispetto al calo che ha interessato il settore.