Milano, 26 novembre 2024 – Scongiurare il collasso del settore automotive in Europa. Una sfida che fa i conti da una parte con la transizione green verso la mobilità elettrica e dall’altra con la salvaguardia di un’industria ancora dipendente dai motori a combustione. In questo contesto si è allargato ieri il fronte dei Paesi Ue che chiede di anticipare di un anno, al 2025, la revisione delle norme europee sulle emissioni di CO2 delle auto, che prevedono lo stop dei motori a benzina e a diesel nel 2035.
L’Italia e la Repubblica ceca hanno inserito infatti la richiesta in un non-paper a cui hanno aderito Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia. Il documento sarà presentato domani al Consiglio Ue Competitività a Bruxelles, alla presenza del ministro Adolfo Urso. Tra le altre istanze, i 7 Paesi chiedono una strategia industriale a lungo termine per l’automotive e un piano di investimenti pluriennale. Il documento denuncia come gli attuali obiettivi previsti per il 2025 “rischiano di imporre multe” alle case automobilistiche che non sono in grado di soddisfare questi requisiti rigorosi ed esorta la Commissione a presentare “al più presto una valutazione completa” sulle norme, seguita dalla proposta di anticipare il tagliando al 2025 rispetto al 2026. Ma per raggiungere gli obiettivi di emissione zero i “sette” chiedono l’adozione del “principio di neutralità tecnologica” per aprire la strada a una gamma più ampia di tecnologie compresi i motori a combustione interna alimentati in modo sostenibile.
Intanto un grande produttore come Stellantis prevede di chiudere lo stabilimento inglese di Luton, a nord di Londra (circa 1.100 lavoratori) per concentrare tutta la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici nel sito di Ellesmere Port con un investimento di 50 milioni di sterline. E se l’industria dell’automotive soffre, in realtà nel 2023 il 65% degli italiani ha scelto ancora l’auto per spostarsi e sulle strade il numero dei veicoli ha superato ormai i 40 milioni. Di questi, il 23% ha oltre 20 anni. La foto scattata dal 21/esimo Rapporto sulla mobilità degli italiani Audimob rivela anche come a utilizzare di più le auto sono le fasce di reddito inferiori ai 15 mila euro (72%) e tra i 20 e 25 mila euro (67,5%).