Giovedì 26 Settembre 2024

È morto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri

Il corpo senza vita trovato in casa a Roma da un carabiniere della scorta. Ex capo di stato maggiore della Difesa, era stato nominato nel 2022 al vertice dell’azienda pubblica. Meloni: “Integerrimo servitore dello Stato”. Tajani: “Ha reso onore all’Italia”. Indagine per istigazione al suicidio “atto dovuto”

Roma, 17 giugno 2024 –  Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, è stato trovato morto questa mattina. Era nato a Torino nel 1953.

Ex capo di stato maggiore della Difesa – dal febbraio 2015 al novembre 2018 – e presidente del comitato militare Ue, era stato nominato presidente dell’azienda pubblica italiana nel 2022. Graziano di recente aveva perso la moglie: tra le cause della morte, non si esclude il suicidio.

Morto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri
Morto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri

Il generale è stato trovato senza vita alle 9.50 da un carabiniere della sua scorta, che aveva la seconda chiave del suo appartamento nel centro storico di Roma. È stato lui a dare l'allarme. Il corpo era steso sul letto, vicino era presente un biglietto.

Immediate le ripercussioni in Borsa alla notizia della morte di Graziano: Fincantieri perde oltre il 3 per cento.

"La scomparsa del generale Claudio Graziano mi lascia senza parole. Era un amico ed è stato uno straordinario ufficiale che ha reso onore all'Italia anche nei suoi ruoli europei. Una preghiera lo accompagni nel viaggio per raggiungere la sua sposa”, è il messaggio del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.

Per la premier Giorgia Meloni “ci lascia un integerrimo servitore dello Stato, che in tutta la sua vita ha reso onore alla nazione, alle Forze Armate e alle istituzioni con dedizione, competenza e professionalità. Desidero rivolgere, a nome mio e di tutto il Governo, il cordoglio e la vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari”.

Fincantieri esprime in una nota "immenso dolore per l'improvvisa scomparsa del generale Claudio Graziano, presidente del Gruppo, che lascia un grande e incolmabile vuoto". L'amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero, il Consiglio di amministrazione, il collegio sindacale, i dirigenti e tutti i dipendenti di Fincantieri "ne ricordano con commozione le straordinarie doti umane e professionali che lo hanno da sempre contraddistinto nella sua lunga carriera", conclude la nota.

A favore di un settore della Difesa che sani le carenze europee e della sicurezza del mare con la protezione di quanto si trova sotto, come, ad esempio, i cavi sottomarini. Sono alcuni dei capisaldi della presidenza di Fincantieri affidata al generale Graziano. Più volte Graziano aveva espresso il plauso per "la strada intrapresa dall'Ue sulla difesa” insistendo sulla necessità di “lavorare sull'interoperabilità e intercambiabilità”, come aveva fatto proprio a Bruxelles nel marzo scorso, intervenendo agli Stati Generali dell'Italia a Bozar. Una visione che teneva conto di due aspetti: le politiche di impiego delle Forze Armate e il comparto industriale della Difesa. In quanto più specificamente la sicurezza, Graziano aveva parlato di mare come di un insieme di “strade” che si congiungono: metterle a rischio significa dunque interrompere la principale via di comunicazione. In questo ambito, più volte ha sottolineato l'esigenza di proteggere i cavi e pipelines che corrono nelle profondità marine del Mediterraneo. Profondità dove, ha ripetutamente ammonito, si registra la presenza di sottomarini russi. Sempre chiaro anche il suo atteggiamento nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina, favorevole cioè a consegnare armi a Kiev.

Indagine per istigazione al suicidio

Sulla morte di Graziano la magistratura sta indagando per istigazione al suicidio. La salma di Graziano è stata prelevata dall'abitazione al civico 31, dove era in corso l'ispezione del magistrato. Da piazzale Clodio hanno spiegato che l'ipotesi di reato è un atto dovuto allo scopo di svolgere tutti gli accertamenti del caso partendo da quelli medico legali. Le verifiche sono coordinate dagli inquirenti della Procura di Roma ed affidate ai carabinieri.