Lunedì 21 Aprile 2025
MONICA GUZZI
Economia

Monza e Brianza pronte al futuro: "Diventiamo tutti competitivi"

Il presidente Alessandro Spada e. Andrea Pontremoli, ad Dallara. dialogano con Antonio Calabrò:. "Puntiamo sull’eccellenza".

Il presidente Alessandro Spada e. Andrea Pontremoli, ad Dallara. dialogano con Antonio Calabrò:. "Puntiamo sull’eccellenza".

Il presidente Alessandro Spada e. Andrea Pontremoli, ad Dallara. dialogano con Antonio Calabrò:. "Puntiamo sull’eccellenza".

"Nessuna azienda può pensare di essere competitiva se non rende competitivo il territorio nel quale si trova". Per Andrea Pontremoli è questo il punto di partenza di qualsiasi progetto strategico. L’ad di Dallara, chiamato a dialogare con il presidente di Fondazione Assolombarda Antonio Calabrò (foto a destra) sull’agenda 2050 lanciata dagli imprenditori brianzoli in collaborazione col Consorzio AAster di Aldo Bonomi, propone l’esempio di sviluppo della Motor Valley emiliana.

Una ricetta che potrebbe ispirare anche il territorio in transizione alla vigilia di cambiamenti importanti per un’area tanto vocata all’export, a partire dai dazi che oggi verranno annunciati da Trump. "Finora le stime valutano, per l’Italia, un possibile costo aggiuntivo tra i 4 e i 7 miliardi di dollari", ricorda il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. "Tempi difficili, ma qualsiasi difficoltà è anche una sfida da raccogliere e Monza e Brianza sono esemplificative in fatto di capacità innovativa", condivide Calabrò, lanciando l’assist a Pontremoli. Che punta sulla capacità tutta italiana di essere unici. "Oggi la tecnologia e la velocità dei cambiamenti ci impongono di lavorare insieme. Noi possiamo avere il centro del mondo dove c’è il know how, a differenza del passato, dove il centro stava dove c’erano la produzione a basso costo e i materiali. Il nostro posizionamento non può essere produzione massiva ad alti volumi. Noi possiamo solo produrre cose esclusive ad altissima innovazione".

Una scelta obbligata. "Noi in Italia, e penso anche a Monza, non abbiamo la produzione a basso costo e un’economia di scala, ed è una grande fortuna perché possiamo stare sulla linea alta". Innovazione dunque ma anche marketing. Perché "se dico Ferrari o Prada le coniugo ad un immaginario collettivo", chiosa Pontremoli.

Infine le sfide, dalla tecnologia alla formazione. Il modello si chiama Motor University of Emilia Romagna, la regia porta la firma di dieci imprese come Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati Pagani, Dallara, Hass Formula uno, Racing Bull, Marelli HP: nuove lauree, 4 rettori che collaborano tra loro, 250mila studenti e 6mila professori. L’80% dei laureati che vengono da tutto il mondo si ferma a lavorare. Perché? Semplice: "Se voglio attrarre gli studenti del futuro devo fargli vedere un ambiente di lavoro accogliente".