Mercoledì 30 Ottobre 2024
LORENZO PEDRINI
Economia

Monopattini, la sicurezza non passa solo dall’obbligo del casco

Serve al più presto una norma sulla riduzione del limite di velocità dei mezzi e un ampliamento delle infrastrutture dedicate. L'obbligatorietà delle protezioni per la testa, da sola, “non aumenterebbe efficacemente la sicurezza”

Una persona con il casco in monopattino

Una persona con il casco in monopattino

Roma, 24 luglio 2023 – Indossare sempre il casco, chiaramente, male non farebbe. Ma una maggiore sicurezza degli utenti dei tanto vituperati monopattini, secondo chi ha accesso ai dati della mobilità condivisa (e, di fatto, ha un reale interesse per la sua diffusione) passerebbe anche e soprattutto da altre misure.

In primo luogo, stando alle ultime indagini condotte da Sharing mobility, Micro-Mobility for Europe e Assosharing, alle campagne che incoraggino l'uso del casco servirebbe affiancare al più presto una norma sulla riduzione del limite di velocità dei mezzi e un ampliamento delle infrastrutture dedicate. Mentre l'obbligatorietà delle protezioni per la testa, da sola, “non aumenterebbe efficacemente la sicurezza”.

Potrebbe sembrare strano, ma un'analisi degli effetti della legge canadese sul casco obbligatorio, nel corso degli ultimi 14 anni, “ha rilevato che il tasso di diminuzione degli infortuni non è stato modificato in modo significativo dall'introduzione della legislazione, suggerendo che le leggi sul casco non sono sufficienti a migliorare i risultati in termini di sicurezza”.

Mentre sul fronte culturale va notato che, ad esempio in Australia, “l'implementazione dell'obbligo del casco scoraggia le persone dall'andare in bicicletta (stesso discorso per il monopattino, ndr), con conseguente diminuzione del numero di ciclisti”.

Per quanto riguarda specificamente l'Italia, poi, la fotografia della sicurezza stradale su questo mezzo di locomozione relativamente nuovo parla, sulla base di dati relativi a più di 16 milioni di tragitti per 32 milioni di chilometri effettuati nel 2022, di “un tasso di infortuni che hanno richiesto cure mediche per i conducenti di monopattini di 2,3 per milione di chilometri, ovvero il 36,4% in meno rispetto alle biciclette elettriche, il 64,5% in meno rispetto all'anno precedente e il 45% in meno rispetto alla media UE”.

Una situazione per nulla drammatica, dunque, visto che “non si è verificato alcun infortunio mortale che abbia coinvolto monopattini in sharing”. Dimostrando, nella visione dei maggiori player nazionali del noleggio, che “la sicurezza dei conducenti di monopattini in Italia sta migliorando con l'aumento del numero di utenti”.

Dal raffronto legislativo con le altre nazioni dell'Unione, inoltre, emerge come “se l'Italia procederà con l'obbligo di indossare il casco per gli utenti di monopattini, il nostro Paese sarà tra l’unico Stato membro dell'UE a imporre tali restrizioni, con possibili effetti negativi”. E come, per la maggior parte degli infortuni dei ciclisti, i dati dimostrino che “oltre l'80% non sarebbe stato evitato con l'uso del casco”.

Al contrario, “l'ambiente in cui i ciclisti operano, compresa la presenza del traffico motorizzato e la qualità delle infrastrutture ciclistiche, esercita una funzione determinante nel rischio complessivo di incidenti, lesioni e morte”. Facendo quindi apparire “evidente che investire in infrastrutture sicure per la micromobilità - come piste ciclabili ad hoc e nel complesso su una rete ciclabile capillare - sarebbe più efficace per migliorare la sicurezza dei ciclisti”.

In conclusione, e qui il rovescio della medaglia di un eventuale entrata in vigore del casco obbligatorio viene portato all'estremo, “è possibile affermare che le leggi sull'obbligo del casco per i monopattini sono contrarie agli obiettivi della Commissione europea finalizzati a decarbonizzare il trasporto urbano e a creare strade più sicure”. Inoltre, “la diffusione dei servizi di micromobilità in sharing favorisce anche la diffusione e la sicurezza di altre formule, come la bicicletta” ed è quindi “necessario un approccio olistico, che assicuri priorità alle infrastrutture sicure e incoraggi l'uso del casco attraverso politiche alternative all'obbligo stabilito per legge”.