Roma, 6 dicembre 2018 - Una svolta ‘green’ che, grazie a un accordo bipartisan, segna "un significativo passo avanti verso una mobilità sempre più sostenibile". Annunciato dai sottosegretari Michele Dell’Orco (Infrastrutture e Trasporti) e Davide Crippa (Sviluppo economico) l’emendamento alla legge di Bilancio, approvato due giorni fa alla Camera, introduce per la prima volta in Italia un contributo per l’acquisto di autovetture basato sul meccanismo del 'bonus malus' ecologico e punta a incrementare l’utilizzo di soluzioni di micromobilità elettrica in città. "Dal 1 gennaio 2019 e per i successivi tre anni – spiegano i due esponenti di governo – chi acquisterà e immatricolerà in Italia un’autovettura nuova elettrica, ibrida o alimentata a metano, si vedrà riconosciuto un contributo economico fino a 6mila euro, calcolato sulla base della CO2 emessa per chilometro. Chi, invece ne comprerà una nuova alimentata con carburanti più inquinanti, dovrà pagare un’imposta che, anche in questo caso, sarà legata alle emissioni di CO2 del veicolo".
L'obiettivo è rendere sempre più conveniente l’acquisto di autovetture meno inquinanti in linea con il Piano strategico per la mobilità sostenibile che sarà presentato dal Governo nei primi mesi del 2019 e che – come affermato da Dell’Orco e Crippa – "conterrà indicazioni fondamentali e concretamente operative sul trasporto pubblico per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali verso il 2030".
Contestualmente l’emendamento, promosso da Legambiente e presentato dal deputato del Pd, Luciano Nobili, incentiva l’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili dando il via alla sperimentazione su strada di veicoli di mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come segway, hoverboard e monopattini. "Questi mezzi leggeri e a emissione zero sono un pezzo della mobilità del futuro – commenta il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – di cui, però, ad oggi il Codice della strada vieta assurdamente la circolazione nelle strade delle nostre città. Sono mezzi sempre più economici, che si possono facilmente caricare su un treno o un autobus, per consentire di integrare la parte di percorso fatta con i mezzi pubblici". Una vittoria per Legambiente che da tempo chiedeva una regolamentazione di questi mezzi le cui vendite, solo lo scorso anno, hanno toccato i 45mila esemplari.
"La nostra intenzione – ha affermato Dell’Orco – è, innanzitutto, avviare la sperimentazione su strada di questi mezzi per avere un po’ di dati e feedback dal territorio, dopodiché già all’inizio del prossimo anno normarli nel Codice della strada". A dettare le regole attuative e definire gli strumenti operativi della sperimentazione sarà un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che verrà emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Tuttavia – continua Dell’Orco – "seppur entro le linee guida del ministero, sarà lasciato spazio decisionale ai sindaci perché sono loro ad avere il sentore di quali sono le strade più pericolose e di dove si può avviare la sperimentazione".
La sperimentazione di questi mezzi, annoverati finora nella categoria di mezzi ‘ludici’, "inizierà probabilmente – spiega Dell’Orco – con una velocità contenuta, in aree dove già si spostano pedoni e ciclisti, e nei centri storici dove sono in vigore Ztl stringenti". Per il futuro, tuttavia, non ci sono paletti.