Martedì 23 Luglio 2024
Riccardo Rimondi
Economia

Mondo Conad, pronta la rivoluzione Il futuro sono i negozi specializzati «Più vicini alle esigenze dei clienti»

Migration

BOLOGNA

UN RESTYLING strutturale degli ipermercati, la specializzazione dei negozi di prossimità, investimenti sul digitale e una concentrazione cooperative del gruppo. Con l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia, Conad è diventato il primo attore italiano della grande distribuzione italiana per fatturato. L’anno scorso aveva ottenuto ricavi per 13,5 miliardi di euro, in crescita di mezzo miliardo (+3,5%) rispetto al 2017. Prima di rilevare i negozi di Auchan, aveva già una quota di mercato del 12,9% e oltre 56mila addetti. Numeri destinati ad aumentare, man mano che le attività acquisite diventeranno negozi Conad a tutti gli effetti: i primi cambi di insegna sono previsti per il 9 ottobre.

LO SVILUPPO della più ampia organizzazione italiana di imprenditori indipendenti del commercio al dettaglio, però, non si sta limitando alle linee esterne. I prossimi mesi vedranno diversi cambiamenti in buona parte degli oltre tremila punti vendita. A partire dalle grandi superfici, che negli ultimi anni sono quelle che più hanno sofferto in tutto il mondo della gdo. «Per il 2020 lanceremo una prima parte di ristrutturazione e ridisegno di negozi di grandi dimensioni – spiega il direttore generale di Conad Francesco Avanzini (nella foto) –. Lavoriamo ad una nuova insegna, sulla quale convergeranno i nostri attuali ipermercati e tutte le grandi superfici degli ipermercati del mondo Auchan». Sarà soprattutto il format dei negozi, però, a vedere le trasformazioni più profonde: «Ci sarà un rinnovamento dei contenuti: non più un modello di ipermercato con lunghi reparti, ma anche luoghi dove ci siano aree di consumo e di esperienza, sia per il mondo dell’alimentare, sia cura della persona e della casa».

INSOMMA, rimanendo nell’esempio del cibo, ci saranno aree che prevederanno la somministrazione dei prodotti. Un tentativo di venire incontro a quella che, negli ultimi tempi, è stata percepita come un’esigenza del cliente da parte dei vertici di Conad: «Dobbiamo guardare non solo il valore della merce, ma quello che il cliente chiede in termini di assistenza e spiegazione – insiste Avanzini –. Sono esperienze che abbiamo già fatto anche in altri mondi, come le parafarmacie e i negozi per gli animali: vediamo che la specializzazione può essere un fattore di interesse per i clienti che in questi anni hanno abbandonato gli ipermercati per una questione di dispersione di tempo». E proprio quello della specializzazione è il concetto chiave che guiderà Conad per l’innovazione dei negozi di prossimità, che sono storicamente il cavallo di battaglia del gruppo.

QUI I PROGETTI di intervento partiranno nel 2020: «Crediamo che la specializzazione sia il futuro della prossimità: negozi di 4-800 metri quadrati, che possano specializzarsi con ruoli diversi», prevede Avanzini. Questa trasformazione dovrebbe affacciarsi tra fine 2020 e inizio 2021. E dovrebbe investire soprattutto le città medio-grandi, quelle dove spesso le persone consumano almeno uno, se non due, pasti fuori casa. Stili di vita che chiaramente si riflettono nel carrello della spesa e sulle esigenze della clientela. I prodotti-base rimarranno sempre, ma l’idea è che ogni negozio debba avere la sua impronta in termini di specializzazione.

L’ALTRO grande tema è quello del digitale. Che non significa solo e-commerce, ma anche un insieme di servizi. «Sull’e-commerce siamo presenti, ci appoggiamo a provider esterni. Stiamo attestando alcune modalità come quelle per la consegna a casa e la consegna della merce in negozio: la seconda è sicuramente quella più utile, ma più delicata in termini economici, ad oggi non ci sono elementi per dire che sia un servizio profittevole», è la valutazione del manager. Ma il percorso continua: «Andremo a integrare una piattaforma che dia servizi calibrati a seconda dei territori e del tipo di negozi». Il digitale, però, non si limita alla spesa online. Recentemente, ricorda Avanzini, Conad ha rilasciato la sua nuova applicazione che aggiorna la prima di due anni fa: «Sarà il nostro portale digitale verso clienti e consumatori, abbiamo una gamma ampia di servizi dalle promozioni alle spiegazioni sull’origine dei prodotti. In questo senso sicuramente il digitale è il futuro, l’e-commerce uno degli aspetti».

INTANTO, lo sviluppo del gruppo tocca anche la struttura delle cooperative, che stanno vivendo un processo di concentrazione. Recentemente Nordiconad e Conad del Tirreno si sono fuse per dare vita a Conad del Nord Ovest. Il prossimo passaggio riguarderà Conad Sicilia e Pac 2000A: «Un percorso di innovazione in fatto di efficienza dei servizi – conclude Avanzini – ma la cultura di capillarità su base sociale non cambia».