Roma, 21 giugno 2024 – Nel mondo digitale c’è sempre meno spazio per la carta. Il che è certamente un bene sotto tanti punti di vista, a partire da quello ambientale. Ma non solo, visto che per esempio le ripercussioni si misurano anche sul livello di ‘sburocratizzazione’ degli oneri ai quali sono tenuti i contribuenti.
Oltre un miliardo di documenti
Arriva l’estate e con essa si profilano i tempi della dichiarazione dei redditi: i numeri dicono che in Italia l’Agenzia delle Entrate gestisce oltre un miliardo di documenti fiscali relativi alle spese mediche a all’acquisto di farmaci sostenuti dai contribuenti nell’ambito della predisposizione del modello 730 precompilato. Una montagna di informazioni che non è più obbligatorio produrre in formato cartaceo, a vantaggio di chi non è dunque più tenuto a ‘collezionare’ gli scontrini rilasciati e abbinati al codice fiscale per poi produrli in un’unica soluzione a commercialisti o Caf.
Addio agli scontrini cartacei
Il processo, come sempre dalle nostre parti, non è stato immediato. Resta però il fatto che anno dopo anno l’attività telematica prodotta da medici, farmacisti e in generale da tutti gli operatori sanitari è diventata via via più puntuale, arrivando a diventare esaustiva. Il che ha portato a una riduzione degli oneri legati alla presentazione di documenti fisici da parte dei contribuenti e dei professionisti che operano nel settore a loro nome.
La procedura
Il punto chiave riguarda il fatto che ogni volta in cui viene erogato un farmaco o effettuata una prestazione sanitaria, il costo sostenuto viene contabilizzato in automatico in un dossier virtuale personale, il cosiddetto ‘cassetto fiscale’, i cui dati confluiscono poi nella sezione precompilata del modello 730. Nel caso in cui non sia necessario effettuare interventi correttivi di tale somma e dunque se tutte le spese sostenute sono effettivamente state registrate dal sistema informatico, decade l’obbligo di conservare i documenti di spesa che accertano l’effettivo esborso di denaro legato a ragioni sanitarie. E’ in ogni caso buona regola verificare la corrispondenza dei dati, per non correre il rischio di perdere dei vantaggi fiscali che sarebbero invece dovuti.
Il nuovo documento
Invece della somma di scontrini, ricevute e fatture, basta dunque presentare il prospetto dettagliato delle spese sanitarie, un documento scaricabile tramite il portale ‘Tessera Sanitaria’.
Cosa fare in caso di incongruenze
Se però i dati non coincidono, per far valere le proprie ragioni, il contribuente dovrà modificare, integrandola, la documentazione. In questo caso sarà necessario tornare al metodo della presentazione delle fatture, delle ricevute o degli scontrini fiscali che non sono stati contabilizzati in automatico.
I vantaggi
In Italia, tutte le spese mediche sostenute concorrono a creare sgravi fiscali. Nello specifico, la detrazione d’imposta corrisponde al 19% della somma spesa nell’arco dell’anno di riferimento, a patto che venga superata una soglia minima quantificata in 129,11 euro.
Cosa è detraibile
Le detrazioni riguardano un’ampia gamma di prodotti e prestazioni sanitarie. Rientrano nella casistica per esempio tutti i farmaci, compresi quelli acquistati senza prescrizione medica, i dispositivi medici, i prodotti omeopatici, galenici e fitoterapici. Sono inclusi anche quelli a uso veterinario.