Il titolo è emblematico e definisce un percorso condiviso. Dal nostro giornale e dai partner che prendono parte alla nuova iniziativa di Quotidiano Nazionale. ’Svolte. Sulla strada della sicurezza’, un claim che non vuole rimanere concettuale, tutt’altro rappresentare un’attitudine pratica sul tema della sicurezza stradale per le nuove generazioni. Una giornata – quella di martedì 21 maggio prossimo – che, di fatto, avvia la campagna di educazione e responsabilità stradale a cura di QN, Automobile Club d’Italia, Autostrade per l’Italia e Polizia Stradale che si svolgerà in due momenti specifici: un dibattito istituzionale nella location del ’Talent Garden Ostiense’ a Roma e un incontro con gli studenti dell’IISS Calamandrei di Sesto Fiorentino (FI) diretto dal professor Francesco Ramalli i quali avranno la possibilità di ascoltare i preziosi consigli dell’ex pilota Andrea Montermini e al tempo stesso porre le domande ai partecipanti al panel romano, visto che la scuola sarà in collegamento live proprio con il Talent Garden Ostiense.
"L’ambizione del nostro giornale – afferma la direttrice di Quotidiano Nazionale, Agnese Pini – è sensibilizzare i giovani e i lettori in genere alla responsabilità civica, individuale e sociale e il rispetto delle norme di educazione stradale. Ci rivolgiamo in particolare alle generazioni future ed è per questo motivo che il Gruppo QN veicolerà il messaggio forte e chiaro declinandolo nelle prossime settimane sulle pagine dei nostri quotidiani e sui i canali digitali".
L’iniziativa, che vedrà il coinvolgimento di istituzioni, mondo dell’istruzione e vari testimonial, si propone di approfondire il tema della sicurezza stradale come fondamentale pilastro di una società consapevole e responsabile, in una riflessione sulla mobilità del futuro e sulle sfide del presente. Ma come funzionerà l’evento del 21 maggio? Saranno due le iniziative nell’arco della stessa mattinata. Un primo momento, a Roma, in un confronto tra istituzioni e decision-maker sulle priorità e prospettive di sviluppo nel settore della sicurezza stradale; a seguire, in video-collegamento, in un incontro e intervista tra l’ex pilota Andrea Montermini e gli studenti dell’IISSP Calamandrei di Sesto Fiorentino. In entrambi i contesti i ragazzi saranno protagonisti, partecipando dal pubblico a un momento conclusivo (in presenza e da remoto) di domande e confronto con gli ospiti e i relatori presenti.
"Quella contro l’incidentalità – afferma il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani –, è una battaglia i cui successi si misurano quotidianamente in vite salvate, ma la guerra non sarà vinta finché si conterà anche una sola vittima sulle strade. Le statistiche premiano i nostri sforzi nell’educazione e nella formazione conducenti, nella sensibilizzazione delle istituzioni e delle Case automobilistiche per l’innalzamento degli standard di protezione di strade e veicoli, nella promozione dei valori della mobilità responsabile e sostenibile. Ma ogni 10 giorni in Italia avvengono 4370 incidenti che provocano 76 morti e 5880 feriti: un tributo inaccettabile per il nostro fabbisogno di spostamento. Le prime cause di incidente – conclude Sticchi Damiani – continuano a essere la distrazione e il mancato rispetto delle regole: ecco perché ACI intensificherà il continuo impegno educativo verso i conducenti e più in generale tutti gli utenti della strada, in sinergia con le istituzioni nazionali e locali e con gli interlocutori mediatici in grado di massimizzare l’efficacia di azioni, progetti e campagne formative".
"Non è mai troppo presto per parlare di educazione stradale – spiega la professoressa Teresa Madeo, (Ufficio Scolastico Regionale della Toscana) –. A scuola se ne dovrebbe parlare di più: è previsto dall’articolo 230 del Codice della strada. E anche a casa è bene educare i giovani alla sicurezza in strada: fondamentale è promuovere il rispetto delle regole come strumento per sviluppare una maggiore consapevolezza individuale e una riflessione critica sugli atteggiamenti adottati dai giovani. Per poter sviluppare la cultura della sicurezza bisogna agire sui comportamenti, riuscire a smontare le cattive abitudini e favorire buone prassi. Possiamo definire la cultura della sicurezza come il prodotto dei valori, degli atteggiamenti, della consapevolezza, delle abilità e dei modelli di comportamento individuali e di gruppo che determinano l’impegno nella gestione della salute e della sicurezza integrandoli nel rapporto tra il sistema sociale e sistema scolastico".