Sabato 21 Dicembre 2024

Mobilità sostenibile: il futuro. In Italia serve un’accelerazione su elettrico e carburanti green

Il mondo dei trasporti, nonostante le politiche green promosse a livello europeo e nazionale, resta ancora appannaggio dei veicoli tradizionali,...

Il mondo dei trasporti, nonostante le politiche green promosse a livello europeo e nazionale, resta ancora appannaggio dei veicoli tradizionali, che costituiscono il 95% del mercato. Infatti, i motori a combustione compongono il 99% del parco circolante italiano. Una chiara fotografia di come il settore dei trasporti sia evoluto negli ultimi 50 anni ed è pronto a subire, in base agli obiettivi imposti dal RepowerEU, un’importante trasformazione.

Per l’Italia però la strada si annuncia in salita, ancora impegnata nella stesura del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. A scattare le istantanee della sfida attesa è Agici, società di ricerca e consulenza specializzata in energia e trasporti, con la quinta edizione dell’Osservatorio Optimal Sustainable Mobility Mix, dedicato a studiare il fenomeno della transizione energetica nei trasporti, pubblicato in queste settimane. La prospettiva si inserisce in un cambiamento radicale, basato sull’introduzione dei carburanti rinnovabili zero e low-carbon, ovvero elettrico, a biometano, a idrogeno e biocarburanti liquidi.

Che i carburanti green siano il futuro non c’è dubbio, ma rimangono i dubbi su cosa dovrebbe fare l’Italia per soddisfare il diktat europeo. L’Osservatorio stima che per i soli trasporti leggeri, l’industria automotive dovrà immettere sul mercato al 2030 circa 4,4 milioni di BEV (Battery Electric Vehicle), 2,2 milioni di PHEV (Plug In Hybrid Electric Vehicle) e circa 8500 autobus elettrici.

Una domanda di energia elettrica senza precedenti che, su strada, vedrà i consumi aumentare del +7000% rispetto ai livelli del 2021. Ai trasporti pesanti ci penseranno metano ed idrogeno, il primo in crescita del +807% al 2030, con l’immissione di 21.000 nuovi truck sul mercato, ed il secondo con una crescita solo stimabile, considerando le poche decine di veicoli attualmente esistenti.

"Un’impresa colossale, ma possibile. I nostri dati forniscono una prima direttrice del cambiamento, che necessiterà la collaborazione sinergica tra la filiera energetica e quella dell’automotive. Bisogna lavorarci insieme per sfruttare ogni opportunità", ha dichiarato Michele Perotti, Direttore dell’Osservatorio OSMM di Agici.

Egidio Scala