Solca le onde della storia e guarda, con ambizione e slancio, al futuro. ’Baglietto. Dal 1854 l’arte di navigare’ non è solamente un bellissimo volume edito da Rizzoli, ma uno spaccato dell’Italia che funziona, che produce, che crea e dona ricchezza al Paese. Un viaggio nel Made in Italy che affonda le radici nella tradizione marinara tricolore e che non osserva l’incedere del tempo, ma lo vive da protagonista.
Una lunga storia, quella di Baglietto – raccontata nel libro curato da Antonio Macaluso –, un’eccellenza italiana, una maison del lusso, capace di estro e pragmatismo nel creare qualcosa di raro: l’equilibrio tra classico e moderno, tecnica ed estetica, passato e futuro. Dove finisce l’artigianalità e inizia l’arte? Cosa rende un marchio impermeabile al tempo e alle mode? Sono le domande poste tra il passato e il presente di Baglietto.
È il 1854 quando Pietro Baglietto dà inizio al sogno, fondando gli omonimi cantieri a Varazze. Qui si costruivano piccoli scafi e gozzi ma presto, grazie alla lungimiranza del fondatore, ci si orientò verso lo yachting. Tante le innovazioni introdotte da Baglietto sia per imbarcazioni ad alte prestazioni e da record, che per impieghi militari e la difesa, come i celebri MAS. Ma tra gli ambiti in cui il cantiere del gabbiano ha primeggiato vi è quello della nautica da diporto.
Già all’alba del XIX secolo Baglietto realizza yacht di grande dimensione per importanti armatori. Dal secondo dopoguerra l’ambito del diporto diviene il cuore della produzione di con le imbarcazioni della serie ’Isole’. In questo campo Baglietto porta innovazioni come il flying bridge o l’introduzione di materiali nuovi e performanti. Nel 2012 i Cantieri sono acquisiti dalla famiglia Gavio. È l’inizio di una nuova rotta. Che guarda sempre più lontano.