di Giuseppe Tassi
Ginevra apre domani (con l’anteprima stampa) il Salone della Speranza. Dopo quattro anni di stop, il calvario del Covid e le tensioni internazionali per le guerre in atto, la rassegna svizzera prova a riguadagnare il ruolo di appuntamento centrale per l’auto europea. Gli organizzatori puntano a 200mila presenze ma non sarà facile, perché proprio nell’anno del centenario (divenne Salone internazionale nel 1924) Ginevra registra il forfait di grandi case automobilistiche europee e americane, con l’eccezione del Gruppo Renault.
Sotto le volte del Palexpo, i padiglioni utilizzati saranno soltanto due con 29 espositori, 15 anteprime mondiali ed europee. Massiccia invece la presenza di gruppi cinesi, a conferma che l’onda d’urto che viene dall’Oriente è sempre più minacciosa per i brand europei. Il colosso Byd, Lucid, MgMotor (di proprietà cinese) e Isuzu presenteranno novità importanti e rinnoveranno il loro attacco ai principali mercati del continente. Gli organizzatori puntano su una formula inedita, con quattro aree tematiche (Adrenaline Zone, Design District, Mobility Lab e Next World, dedicata alle nuove tecnologie) per avvicinare il pubblico giovane. E per gli eterni innamorati dell’auto c’è la Classics Gallery, dove sfileranno le vetture-icona comparse sul palcoscenico di Ginevra in cento anni di storia.
La voce della vecchia Europa la porta il Gruppo Renault, coraggiosa bandiera con salde radici nel passato e occhi puntati sul futuro. Espressione perfetta della ’Renaulution’, predicata dal ceo Luca De Meo, sarà il lancio in grande stile della Renault 5 E-Tech Electric. Un’icona che torna dal passato (la prima serie uscì nel 1972) e recupera gli stilemi di quell’auto e la sua vocazione irriverente. Il modello, che sarà svelato domani, ricalca da vicino il concept presentato nel 2021. Costruita su una nuova piattaforma creata per le elettriche di piccola taglia, Renault 5 offre spazio e comodità in soli 3,92 metri di lunghezza, monta una batteria da 52 kWh e promette 400 km di autonomia.
Ha un grande numero 5 disegnato sul cofano, dove viene evidenziato lo stato della ricarica, una serie di ausili elettronici, un nuovo cruscotto digitale e un avatar chiamato Reno, capace di dialogare con il guidatore attraverso il comando vocale e di aiutarlo in ogni tipo di necessità. Il punto di forza annunciato è il prezzo che dovrebbe stare sotto i 25 mila euro. Quello che serve a una city car elettrica decisa a conquistare giovani e famiglie.
Ma il Gruppo Renault non si ferma qui, perché il Palexpo terrà a battesimo anche la nuova Dacia Spring, la piccola elettrica del brand che completa una gamma fortunata (Sandero, Duster, Jogger) e in piena ascesa nelle preferenze dei consumatori per la buona qualità offerta a costi contenuti. Leggera (unica elettrica sotto 1 tonnellata di peso), compatta (3.70 metri) la nuova Spring ha davvero cambiato pelle, afdottando gli stilemi e il piglio robusto delle sorelle di gamma. Alle novità estetiche importanti si somma la razionalità degli interni, la nuova generazione di Adas che consentono frenata automatica, lettura dei segnali stradali e dei limiti di velocità e un motore elettrico più potente da 65 cv. Un passo deciso verso il futuro elettrico: sostenibile e a buon mercato.