Che la Classe G abbia giocato in un campionato a sé stante sin dalla sua nascita, 45 anni fa, non è mai stato un segreto. Il fuoristrada di Mercedes ha sempre rappresentato un unicum con la sua anima elitaria pronta a sporcarsi la carrozzeria. E anche ora che quell’anima è diventata elettrica, nulla è cambiato.
La Mercedes Classe G 580 non rinuncia agli elementi che l’hanno resa celebre: al primo sguardo, parcheggiata di fianco alle sue sorelle endotermiche, non è stato così scontato distinguerla. Merito di quelle forme squadrate, dei fari rotondi e degli indicatori di direzione sui passaruota. Premendo il pulsante di accensione, G-Roar porta alle orecchie un suono familiare: il sound della G elettrica è stato modulato sull’iconico V8, con un tono crescente. La posizione di guida consente di controllare al meglio ogni centimetro di questo gigante compatto e nella guida su strade a scorrimento veloce si ha quasi la sensazione di trovarsi al volante di un SUV più che di una fuoristrada così boxy.
Merito di una messa a punto specifica, con il classico telaio portante e una configurazione a quattro motori per una potenza complessiva di 432 kW e 1.164 Nm, con 0-100 km/h in 4,7 secondi e velocità massima limitata a 180 km/h. La batteria da 116 kW è stata integrata nel telaio a scaletta, abbassando il baricentro, ed è protetta da una struttura specifica che impedisce le intrusioni da acqua e sporcizia.
In questo modo non si rinuncia per alcun motivo alle avventure lontane dall’asfalto considerando che la G elettrica può superare guadi fino a 850 mm e pendenze laterali a 35 gradi. L’autonomia è di 473 km con ricarica in DC fino a 200 kW, recuperando da 10 all’80% in 32 minuti. Superato il traffico di Roma, senza far troppo caso ad uno stile conservativo, la nostra prova ci ha portato verso Viterbo attraverso un misto collinare, con alcuni tratti di sterrato con consumi medi di 34,2 kWh ogni 100 km.
Lontano dalla strada, anche all’interno dell’abitacolo ci si può adattare all’off-road grazie alla specifica grafica dell’off-road cockpit che mostra i flussi di energia e altri dati e addirittura ruotare di 360° con il G-Turn. Scordatevi i differenziali, qui è il torque vectoring a dosare la coppia con precisione per una trazione sempre ottimale oltre che un’agilità sorprendente, merito anche della versatilità offerta dal G-Steering. Tanto da non sembrare assolutamente un’estranea in mezzo alle Classe G dei membri del GOT, G Owners Tribe, la prima community ufficiale dedicata all’icona della Stella assieme ai quali abbiamo partecipato al primo raduno di questa ’famiglia’ di moderni avventurieri accomunati proprio dall’avere in garage questo modello e ai quali la Stella offre esperienze esclusive.
Una passione unica declinata anche dal loro logo, disegnato direttamente da Aldo Drudi, che ha reinterpretato i tasti di bloccaggio dei differenziali. Perché d’altronde, Mercedes Classe G è così: fedele al passato, proiettata al futuro e pronta a superare qualsiasi ostacolo.
Gianluca Sepe